Senza il bianco della neve vergine sarebbe stata un'uscita piuttosto banale, di sicuro incapace di farci dimenticare il penoso spettacolo del Cermìs impiantistico. Un postaccio francamente imbarazzante, colonizzato com'é dal consumismo low-level dei nuovi ricchi di Polonia, Romania, Cekia, Slovacchia.
Un'umanità schiamazzante, esibizionista e invadente, proprio come i nostri craxiani degli anni Ottanta. E dunque: alla larga!
Con Gigi, Paolo e Bruno siamo scappati dall'arrivo della seggiovia Paion (m 2.229) per scendere in breve alla vicina Forcella di Bombasél, con vista sul Cimon della Trappola. Da qui, con corta e ripida discesa (cordino) si perde quota per un centinaio di metri per poi risalire con calma al pianoro dei laghetti di Bombasèl, che ovviamente sono ghiacciati e nascosti dalla neve...
Ripresa quota per 350 metri circa si arriva al Baito, che purtroppo, in questo inverno 2012, mostra una porta divelta e abbattuta, non si sa se da qualche vandalo richiamato dalla vicinanza degli impianti o, più semplicemente, dal vento. Con questa neve farinosa alta 120 centimetri l'andata e ritorno ci ha richiesto molto più del normale perchè, anche con le ciaspole, si sprofondava di mezzo metro. Perciò tre ore, calcolate al netto delle soste. Dati Garmin: 3:01 ore in moto per 358 metri di salita. Tempo così così.
Nessun commento:
Posta un commento