Questo è meno alpinistico. Si trova in un ampio anfiteatro sassoso, quasi una larga cengia, sui tremila metri. Ci si può arrivare da due parti: dalla ferrata (bella, lunga, un po' tecnica) Bolver-Lugli, e vale il viaggio. Oppure, più comodamente, con un lungo "trasloco" che dall'arrivo della funivia Rosetta perde dapprima un po' di quota e poi risale lungamente la valle dei Cantoni fino all'alto Passo del Travignolo. E da qui, finalmente, per roccette traverse, al bivacco.
E' uno dei più belli delle Dolomiti. Classico, a botte tipo Apollonio, senza fronzoli. Base perfetta (ma senz'acqua) per la salita al Cimon. Che non va presa sottogamba: è alpinistica, richiede almeno fermezza di piede e assenza assoluta di vertigini. La vetta del Cimon è lunga, orizzontale, stretta, sabbiosa, facile ed infida. Ti prende in giro, come fa il Cimon con chi lo osserva dal basso, perchè quel corno roccioso, nossignori, non è la vetta, ma solo ciò che si vede da Passo Rolle (e dintorni).
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