giovedì 29 ottobre 2015

Salita a Malga Cima da Samone (Lagorai)

Una ripida salita nel bosco che sbuca nei prati della vecchia Malga Tisson, ora Malga Cima (ottimamente attrezzata a bivacco).
Malga Cima nei Lagorai
Da Malga Cima il panorama si apre verso l'alta Valsugana: sulla sinistra la catena di cime che nascondono alla vista gli altipiani di Asiago e Vezzena e a destra, imbiancate dalla neve,  le prime cime dei Lagorai occidentali. La prima neve evidenzia (sulla sinistra) la forestale che sale da Malga Primaluna di Sotto e che può essere un'alternativa al percorso qui descritto. Il ciuffo d'alberi racchiuso dal "tornante" è riportato in cartografia come Monte Frattoni.
Malga Cima nei Lagorai
Malga Cima vista dal "tornante" di Monte Frattoni. Sullo sfondo le cime attorno alla
rocciosa Cima delle Buse alle cui pendici si trova la storica Malga Montalon.
Vedi le altre foto in Google Foto.
L'ex-malga, ora bivacco, si affaccia sulla Valsugana verso occidente, in direzione di Trento; i suoi prati fanno parte del Monte Cima, una bassa elevazione secondaria del gruppo di Cimon Rava.
La via che porta quassù partendo da Samone è la più breve, ma anche la più ripida, basti pensare al nome del primo tratto di sentiero ("sentiero dei salti") e a quello dell'ultimo strappo sotto Cima Frattoni ("sentiero delle
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
serpentine").
Chi preferisce percorsi meno diretti ma anche meno faticosi può affidarsi interamente alla strada forestale "Regaise-Fagarolo" che dal parcheggio della località Cristo d'Oro muove in direzione di Malga Primaluna di Sotto e poi sale fino a Malga Cima. In questo caso, però, i chilometri aumentano ed è bene saperlo.
In questa escursione non c'è nulla di difficile, ma la discesa lungo l'insidioso "sentiero dei salti" va affrontata con calma e cognizione di

venerdì 23 ottobre 2015

Il Monte Toach (nel Latemar)

Escursione fin sulla bella e panoramica vetta erbosa nel dolomitico Latemar, partendo dal Passo di Costalunga.
Monte Toach
La cima erbosa del Monte Toach vista dalla vicina Sforcela del Fontanel, posta una cinquantina di metri più in basso.
Monte Toach
Il sentiero rimonta il versante nord della Val Peniola, che scende verso Moena.
Vedi le altre foto in Google Foto.
La neve ha già spruzzato i prati alti e i turisti se ne sono andati da un pezzo. Il sentiero che sale dal Costalunga fino a questa cima erbosa è perfettamente silenzioso e altrettanto deserto. Situazione perfetta per un'incursione di mezza stagione nei gruppi più blasonati delle Dolomiti, specialmente se si è scelta una meta poco conosciuta.
GPS Monte Toach
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
Il Monte Toach si trova sopra il passo, dove il Latemar digrada
verso la Val di Fassa e i campanili di dolomia lasciano il posto alle praterie alpine. Verso oriente si domina d'infilata la Val di Fassa con i suoi gruppi dolomitici, girandosi lo sguardo cade sull'interno dell'anfiteatro del Latemar cogliendone un profilo del tutto inconsueto.
Il sentiero non presenta difficoltà tecniche ma essendo a tratti esposto su pendii assai ripidi non va affrontato da chi soffre di vertigini. Il tratto sotto la Sforcela del Fontanel è ripido e faticoso.

lunedì 12 ottobre 2015

L'Alta Via del Tabacco nel Canale di Brenta (Valsugana)

L'epopea del tabacco ha lasciato strisce e strisce di terrazzamenti sostenuti da muri a secco fatti a mano, tirati su dal lavoro di generazioni.
Alta Via del Tabacco
L'economia del Canale di Brenta (la stretta della Valsugana che dalla pianura di Bassano porta a Primolano) dipendeva fin dal medioevo dal commercio del legname segato nei boschi di Asiago e Primiero che veniva avviato alla Repubblica di Venezia. Non solo legname da opera e da fuoco, ma anche carbone, prodotti caseari, lana e pelli. Nacquero segherie, filatoi, folli, magli, macine, mulini, cartiere ma quando il commercio del legname conobbe un lento declino nel corso del Seicento, allora acquistò importanza la coltivazione del tabacco. A partire dal 1763 la Serenissima riconobbe alla Destra Brenta l'esclusiva nella coltivazione del tabacco e i privilegi furono conservati dal successivo dominio austriaco. I privilegi cessarono nel 1866 con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia e la coltivazione del "Nostrano del Brenta" con cui si confezionavano i celebri sigari Toscani divenne sempre meno remunerativa.
Alta Via del Tabacco
Il regime di monopolio comminava rigorosi e intransigenti controlli da parte delle
autorità e la monocoltura portava a notevoli dipendenze verso l’esterno per quanto
riguardava i beni di prima necessità. Il ricordo di questa secolare coltivazione spe-
cializzata si è conservato nei terrazzamenti che ritmano i ripidi versanti fino a 500
metri di quota, piccoli fazzoletti di terra sostenuti dalle masiére, muretti a secco
costruiti senza ricorrere a calce, malta o altri leganti.
Vedi le altre foto in Google Foto.

Siamo nel Canale di Brenta, nel breve tratto che unisce Valstagna a Costa, passando sopra Sasso Stefani. E' la terza ed ultima tappa di un'alta via che scorre a mezza costa in destra Brenta, dove la Valsugana sbocca nella pianura bassanese.
L'escursione si muove sulle tracce dei vecchi "trodi" (i sentieri interpoderali) che collegavano gli antichi nuclei abitati e le loro coltivazioni a terrazzi.
Un consiglio: se ci si appoggia alla ferrovia della Valsugana il percorso può essere agevolmente chiuso ad anello, 
GPS Alta Via del Tabacco
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
evitando di tornare a piedi. In questo modo si guadagna tempo, il che non guasta nelle giornate autunnali, le più adatte a queste camminate di bassa quota, quando ormai il buio sopraggiunge presto.
Il fiume fino ai quattro-cinquecento metri di quota. Ne rimane poco, la gran parte è stata mangiata dalla vegetazione selvatica che tutto nasconde a chi dalla trafficatissima SS 47 della Valsugana butta lo sguardo sull'altro versante della valle.

domenica 4 ottobre 2015

Dai colori dell'estate 2015

Ogni estate è uguale e diversa da quella dell'anno prima.
Come sempre, anche quest'anno i fiori mi sono sembrati un tantino diversi. Primavera, estate, autunno; i colori che cambiano un mese dopo l'altro anche se la pianta e le sue tinte sono sempre quelle. Siamo noi a cambiare, le nostre strade, i nostri tempi, il nostro approccio; è il nostro mondo di fondovalle che si spinge fin quassù per cercare un'illusione perduta...

venerdì 2 ottobre 2015

Degrado e speculazione a Passo Sella (scene da una catastrofe in atto)

Nella terra di nessuno fra Gardena e Fassa, le Dolomiti vengono massacrate da due sindachetti (Selva di Val Gardena sul versante sudtirolese e Canazei su quello trentino) concentratissimi sulla firma di licenze edilizie che moltiplicano metri cubi e degrado.
Chi li paga? Lo storico Passo Sella è sempre più preda dei fanatici della betoniera
impegnati nell'assalto al paesaggio dolomitico. Un attacco favorito dal logo di Do-
lomiti Unesco, un'idea infelice che sta facendo da mosca cocchiera all'assalto al
patrimonio ambientale. In prima fila fra i soggetti ambientalmente pericolosi siedo-
no i due ineffabili sindaci, ultimi rappresentanti di una genìa saldamente impiantata
nella parte meno nobile delle genti di montagna. A rappresentare Canazei abbiamo
un tal Silvano Parmesani (che si nasconde dietro l'effetto mimetico della lista civica
"Aria Neva") mentre per Selva di Val Gardena c'è ora un tal Rolando Demetz, mi-
metizzato dietro l'imbarazzante "Lista de Zitadins".
Il passo è in mano a una speculazione predatoria di vecchia data ora affiancata dal marketing di Dolomiti Unesco, soldi pubblici che concorrono a distruggere il paesaggio, risorsa di cui vivono i fortunati indigeni abituati a vivere lavorando tre mesi all'anno.
Il risultato è un turismo di bassa lega, un mordi e fuggi di motociclisti fracassoni, pulmann di pensionati che fotografano da bordo senza nemmeno scendere, venditori di Würstel e paccottiglia, signore coi tacchi alti, ciclisti stravolti e concentrati sul computer-trip, decapottabili con l'autoradio a tutto volume. Il posto riacquista un minimo di dignità solo quando piove.