Prima dell'automobile alle terre alte ci si arrivava in treno: come in questo viaggio virtuale sulla Caldaro-Mendola, parte di un anello in treno da Trento a Trento che passava da Bolzano, il Passo della Mendola e tornava giù dalla Val di Non (siamo ad inizio Novecento).
La funicolare Caldaro-Mendola era la logica conclusione della ferrovia Bolzano-Caldaro. La Bolzano-Caldaro-Mendola era una duplice tratta di avanguardia, che alla Mendola si congiungeva con le sue omologhe trentine: la Trento-Malé e la Dermulo-Mendola. |
La funicolare della Mendola in corrispondenza dell’incrocio. Come usuale sulle funicolari, gli aghi sono fissi, le ruote esterne hanno doppio bordino, quelle interne sono senza bordi- no. La salita è molto lenta. I motori sono collocati nella stazione all’estremità superiore e l’unico rumore è lo sferragliare delle ruote e lo strisciare della fune traente sulle pulegge. |
Al passo la funicolare si raccordava con una bretella della "vaca nonesa", la ferrovia a scartamento ridotto che da Trento risaliva la Val di Non fino al bivio di Dermulo e poi a Cles e Malé. Il raccordo era appunto a Dermulo, da dove si dipartiva il ramo per il Passo della Mendola, passo che veniva appunto raggiunto dal versante atesino da una ripidissima funicolare che saliva dalla sottostante Caldaro.
(i testi in verde e le foto sono liberamente tratti dal blog scalaenne.wordpress.com, dove si simula un viaggio in treno nell'anno 1933:
Mappa delle ferrovie e funicolari minori nei dintorni di Bolzano nel Novecento. |
Una motrice della Ferrovia Transatesina (la Bolzano-Caldaro). |
👉Da Caldaro a Sant’Antonio. "Non scendo dal treno, la mia corsa non termina qui. Il treno riparte quasi subito a marcia indietro, esce dalla stazione e si ferma subito dopo lo scambio che ho notato prima. Il capotreno scende, infila la chiave ricevuta in stazione nel fermascambio, quindi sblocca e ruota il macaco spostando gli aghi. Si riparte a marcia avanti, ma il treno si ferma subito. [...] Il capotreno blocca nuovamente lo scambio e risale sul treno. Percorriamo il breve tratto di un paio di km fino a Sant’Antonio, la linea è ripidissima (6,2% !), tanto che in progetto si era pensato di installare la cremagliera. Vi arriviamo alle 14.16 e siamo a 513 mslm. Questo è il vero capolinea e la stazione è in comune con la funicolare per il passo della Mendola."
👉Da Sant'Antonio alla Mendola succedeva questo. "A Sant’Antonio non c'è molto tempo. La funicolare per la Mendola é pronta. Non ho molto tempo, c’è la coincidenza. La funicolare è pronta e in attesa. Il percorso verso il passo è di poco più di 2.100 m e effettua un dislivello di ben 850 metri; la pendenza abbastanza spinta. Il tracciato inoltre non è rettilineo, ma compie un’ampia curva piegando verso destra in corrispondenza dell’incrocio delle carrozze. [...] Dopo mezz’ora di salita, la funicolare rallenta in prossimità della stazione d’arrivo posta a 1364 mslm; sono le 14.42. C’è un vento fastidioso. Fuori della stazione, sul terrazzamento da cui si gode una vista magnifica, una lunga carrozza a carrelli su binario a scartamento metrico ci attende. La cassa è in doghe di legno." Siamo arrivati, in questo tour virtuale, al collegamento con la ferrovia Dermulo-Mendola, che scendeva verso la Val di Non per congiungersi alla più importante tratta Trento-Cles-Malé.
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