E' rossa come il borsch, la zuppa standard di tutto l'est-europa. Ma qui c'è il Rotkraut (il cavolo cappuccio rosso) al posto della barbabietola.
![]() |
A dispetto del colore rosso la parentela più prossima è però quella con la jota carnica e slovena piuttosto che quella con la zuppa delle pianure danubiane e russe: come la jota, infatti, è una minestra a base di crauti e non di barbabietola. |
![]() |
Prima si fanno bollire in acqua le verdure e solo a cottura quasi ultimata si aggiun- gono i Rotkraut, i crauti rossi. Anzichè salare io metto nell'acqua un cucchiaino di salsa Maggi e tre di Brodo Bauer. Abbassare il fuoco e sobbollire per amalgamare maglio i sapori. |
Nota sul boršč: le diverse versioni del boršč dell'est-europa variano principalmente per il modo in cui vengono cucinate le barbabietole. Barbabietole che possono essere preparate in diversi modi: cotte al vapore, al forno o bollite, prima di aggiungerle alla zuppa.
Oltre alle barbabietole rosse, che ne costituiscono la base, nella preparazione del boršč possono entrare numerosi ingredienti supplementari, diversi a seconda delle molteplici tradizioni locali. Tra questi, piuttosto comuni sono i fagioli, il cavolo, le carote, i cetrioli, le patate, le cipolle, i pomodori, i funghi. Tradizionalmente il boršč viene servito ben caldo ed è generalmente guarnito con la panna acida.
![]() |
Qui un classico boršč ucraino o russo con l'aggiunta di panna acida, ingrediente che qui da noi è quasi sconosciuto. |
Nessun commento:
Posta un commento