venerdì 29 maggio 2015

monte pavione

Un breve giro ad anello sulla montagna di Trento, con salita attrezzata e ritorno dai boschi del Passo del Cimirlo.
Gran bella passeggiata di sgranchimento primaverile ai piedi della Marzola: sentiero ripido a scaloni, attrezzatura da ferrata (scale, fittoni, cordino ben tirato) e panorama aperto sulla conca tridentina con i suoi "monti di Trento". Se fosse sereno, oggi ci sarebbe anche una corona di cime sullo sfondo, ma c'è nebbia bassa, quella che mica sempre "bòn temp la làssa"....
Per i mughi della Marzola è la stagione della fioritura. La scala ferrata assomiglia
a quelle delle Bocchette ma per il resto qui è tutto molto più user-friendly, siamo
quasi in città, e le varianti possibili sono tante...
Due ore in tutto, con una salita piuttosto atletica e una discesa molto rilassante fra le fronde di un bosco che per toni e luci sembra imparentato con la foresta di Sherwood (anche se i nomi sono molto trentini: Spiàz de le Patate, Colmi Brusàdi, Spiàz del Stelàr...).
Il posto è da gita domenicale ma quando c'è sereno il panorama, una volta arrivati al termine della ferrata, invoglia ad un giro più ampio: sarebbe bello arrivare fino alla sottile cresta della Marzola, che si affaccia di qua sulla conca di Trento e di là guarda la Valsugana, il grande solco che separa

sabato 23 maggio 2015

Bandiera a mezz'asta il 24 maggio

«Il Piave mormorava,
calmo e placido, al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio
» (*)
canzone del Piave
(*) A dispetto della retorica guerresca, quel 24 maggio 1915 il
fronte orientale correva dalle Alpi Giulie a Gorizia e a Monfal-
cone e perciò sul Piave, ovviamente, non c'era un solo "fante"
ma esclusivamente retrovie e linee logistiche.
Sì, l'Italia era entrata in guerra il 24 maggio 1915 dopo aver cambiato repentinamente bandiera e dopo un anno di traccheggiamenti, ma il contesto cui allude quel "24 maggio" inserito a bella posta nel testo della "Canzone del Piave" (composta nel dopoguerra per celebrarla) era ben altro: i fanti avevano sì marciato, ma dopo la rotta di Caporetto, contro un nemico arrivato ormai al Piave, cioè ad un passo dal comando strategico italiano di Vicenza.
Quello della "Canzone del Piave" era il 24 maggio del '18, non del '15, e c'erano gli austriaci sul Piave.
Ma tant'è: sulla WW1 nostrana la retorica, le trombonate e la disinformazione abbondano, la cortina fumogena alzata nell'immediato dopoguerra dai fascisti appena giunti al potere, non s'è mai veramente diradata.
A diradare il nebbione aiuta invece il breve saggio "Cent'anni a nord-est", suddiviso nelle tre parti di "Fantasmi asburgici", "Fantasmi della diserzione" e "Fantasmi sulle montagne".
E ben venga la decisione di Trento e di Bolzano che esporranno la bandiera a mezz'asta, listata a lutto perchè - appunto - non c'è proprio niente da festeggiare...

domenica 17 maggio 2015

Sulla Parete Rossa di Aldino (Bassa Atesina)

Da Bronzolo ad Ora passando dalla Rotwand (su è giù dalla valle all'altipiano per le antiche vie di collegamento col fondovalle).
Rotwand Parete Rossa Aldino Aldein
L'altipiano di Aldino sta ai piedi del dolomitico Corno Bianco e s'interrompe bruscamente con il gran salto verticale sulla Val d'Adige, ottocento metri più in basso. L'escursione esplora il mondo minore degli antichi percorsi che s'arrampicavano dal fondovalle e che sono stati "pensionati" dall'apertura della strada che sale da Montagna e poi, definitivamente, con la costruzione del Ponte di Aldino.
Rotwand Parete Rossa Aldino Aldein
La Lahnweg è una mulattiera che dai masi di Aldein/Aldino scende ripida fino al
fondovalle e sbuca ad Auer/Ora. Oggi è poco usata e ancor meno conosciuta.
Conserva tutt'ora qualche tratto del ruvido lastricato in porfido.
Vedi le altre foto da Google Foto.
L'altipiano è attraversato da una fitta rete di antiche vie, percorsi di collegamento, sentieri di vicinato, strade forestali sia nuove che abbandonate, stradelle di servizio ai masi e (anche) una numerosa serie anarchica di percorsi escursionistici aggiunti "ad minchiam" dalle varie APT e dagli assessori comunali, con i loro progetti per lo più difficili da capire. Ma va bene lo stesso...
GPS Rotwand Parete Rossa Aldino Aldein
Dal parcheggio presso la stazione ferroviaria di Ora (bel bar d'epoca nel vicino
cimelio ferroviario Ora-Predazzo) ci si sposta a Bronzolo col treno.
Il tracciato in Google Earth.
Comunque, nessuna cartina è in grado di tener conto di questo intreccio sedimentato nel tempo e in continuo mutamento; ramificazioni e incroci che tante volte svaniscono con le generazioni che li hanno creati e vengono metabolizzati dalla storia del territorio.
Credo che nessuno di noi possa dire di conoscerli veramente. Ho abitato qui per tre anni, ma di certi masi ignoravo l'esistenza, men che meno sapevo di certi passaggi interni.
Questo piccolo altipiano è stato a lungo un mondo separato, sospeso sulla via per l'Alemagna, un territorio che dall'alto del proprio isolamento ha assistito per secoli alla grande storia che gli scorreva accanto, lungo il corso dell'Adige, senza sostanzialmente esserne mai direttamente coinvolto.

domenica 10 maggio 2015

All'ex-forte sul Col del Gallo (Valsugana)

Escursione ad anello fra le fortificazioni sul lato italiano della "porta della Valsugana", temutissima dai militari di entrambi gli schieramenti della WW1.
Col del Gallo
Sulla cima del Col del Gallo (m 873) sorgeva il forte di artiglieria "Col del Gal" pensato per fare da supporto al sottostante forte Tombion. Salendo la vista spazia sulla Valsugana, sull'Altipiano dei Sette Comuni e sulle Prealpi Feltrine. Nella foto abbiamo la vista verso Nord dal Col del Gallo: sullo sfondo il Monte Coppolo, in primo piano Cima Campo (sx) e Col Perer (dx). Su Cima Campo sorgeva l'importante Forte Leone, anche lui parte del sistema difensivo italiano Brenta-Cismon e dirimpettaio di Forte Lisser, che stava sull'altro lato della Valsugana, sopra Enego. Tutta teoria: da questi forti partì solo qualche colpo e da quello del Lisser partì più che altro "fuoco amico".
Birreria Cornale
La Strada del Genio prende quota tagliando la parete sopra Forte Tombion (nel
punto più stretto del Canale di Brenta. I suoi tornanti si snodano sopra la nota e
frequentatissima Birreria Cornale che è stata ricavata dai vecchi alloggiamenti
delle guardie confinarie.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Era così temuta che quando gli austriaci scatenarono la "spedizione punitiva" contro l'Italia, preferirono aggirarla passando dall'altipiano di Asiago.
Il Col del Gallo sta in sinistra Brenta fra Cismon e Primolano in posizione delicatissima, lungo l'antica linea di confine.
👉La salita avviene dalla "Strada del Genio" costruita nel 1893 dai militari italiani a ridosso del confine fra Regno d'Italia e Impero Austroungarico.
GPS Col del Gallo
La traccia del percorso in Google Earth.
Il sentiero scelto è una ardita strada scavata a fine ottocento per scopi militari, serviva per le postazioni sulla cima del Col del Gallo e per raggiungere le "tagliate" stradali di Fonzaso e di Primolano senza passare per Primolano.
Gemella dell'altra stradina che sale a Incino, ugualmente ardita e che si può impiegare per la discesa, chiudendo ad anello il percorso. Tutto l'articolato complesso denominato "Fortezza Brenta-Cismon" venne abbandonato fin dall'inizio del conflitto.
Il percorso si svolge lungo mulattiere e stradine abbastanza intuitive nonostante siano prive di segnaletica CAI. Saltuarie tabelle locali

lunedì 4 maggio 2015

I masi alti di Vernago (Val Senales)

I masi storici che dalle pendici del Drei Wächter/Tre Guardie si affacciano sul lago artificiale possono essere visitati con un semplice giro ad anello.
Masi Val Senales
Da sinistra: il Finailhof (m 1.952), il Raffein Hof (m 1.886) e il Tisenhof (m 1.814). Questi tre grossi masi a corpo separato, insediamenti vecchi fino a 700 anni, sono sopravvissuti all'invaso del 1963 solo grazie all'altezza a  cui si trovano. Realizzati quasi interamente in legno, sono un perfetto esempio di "maso chiuso" a proprietà indivisa. In  Val Senales, e nelle sue laterali, i primi insediamenti abitativi applicarono il modello germanico dei colonizzatori baiuvari. Ecco perchè il maso prevale sul paese. Da queste parti, infatti, l'uomo si affacciò piuttosto tardi, nel VI secolo dopo Cristo, e questo spiega perchè i successivi coloni baiuvari non vi trovarono alcuna pre-esistenza romana.
Maso Finail Hof
Il Finail Hof si articola in due edifici di abitazione e uno agricolo, più altre co-
struzioni di servizio, secondo la tipologia insediativa dell'Haufendorf. Come da-
ppertutto, anche il Finail Hof svolge oggi servizio di bar e punto di ristoro. Nella
foto: la vista sul lago artificiale dal balcone di una delle due abitazioni.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
L'escursione è stata fatta a fine novembre, prima della neve e dei lunghi mesi di isolamento e buio che la stradina asfaltata di servizio riesce a mitigare ma non a cancellare.
Ora, in questi giorni d'inizio maggio, i sentieri di mezza costa dovrebbero essere di nuovo percorribili a piedi, con i crochi e primule a segnalare il prossimo ritorno della bella stagione.
Il percorso, che prende quota seguendo la stradina per il Tisenhof, prosegue
GPS Val Senales
Scarica la traccia GPS da Every Trail.
poi in orizzontale lungo il limitare del bosco sempre affacciato sulle acque del lago artificiale che dal 1963 alimenta la centrale di Naturno. Gli altri masi sono stati sommersi ma questi, i più alti, sono sopravvissuti.
Dal basso sono chiaramente visibili, spiccano sul verde della fascia coltivabile, un tempo piena di campi di segale, orzo, patate, lino ed oggi interamente tenuta a prato perchè, come ormai dappertutto in Sudtirolo, l'agricoltura è interamente
basata sull'allevamento degli animali da latte.
Il ritorno all'auto dal Tisenhof (punto di ristoro) avviene per l'antica mulattiera