sabato 28 novembre 2015

La Gasthof Weber sul Renon, che non ha lo chef e non firma i piatti

Una piccola, semplice trattoria che passa inosservata, come tante del resto in Sudtirolo...
Gasthof Weber
La piccola Gasthof  Weber e i suoi semplici piatti della cucina tradizionale sono un
lenitivo dopo l'alluvione di localetti seriali in stile bio-bau. Vi si mangia semplice e
ben fatto, come deve essere in posti così. Chi cerca "crema di porcini in scorza di la-
rice" è avvisato, così come chi trova che la Gerstsuppe sia un primo "banale"...
...ma che, come tante del resto in Sudtirolo, conserva ancora lo spirito di un tempo, è frequentata dalla gente del posto e non scimmiotta modi e gusti che non le appartengono.
E' defilata in tutto, nei due locali che non guardano la strada, nel menù che offre solo cucina casalinga, nello stramaledetto "chef" che vivaddio non c'è perchè in cucina c'è una rassicurante cuoca, nell'edificio stesso, protetto da un largo tetto a quattro falde che quasi lo sottrae alla vista.
Gasthof Weber
La piccola trattoria Weber si trova sull'altipiano del Renon, lungo la strada che da Klobenstein/Collalbo porta ad Oberinn/Auna di Sopra. Piacerà a chi ama le trattorie ruspanti, come se ne trovano ancora in qualche angolo nascosto, non solo in Sudtirolo, ma anche in Trentino, o sul Carso triestino.

martedì 24 novembre 2015

Al Rifugio Torre di Pisa (Latemar)

Questa volta troviamo un Latemar nebbioso e anche affollato, e per fortuna che siamo ormai a fine stagione...
Assieme al bivacco Mario Rigatti e al bivacco Baita Latemar è uno dei pochissimi punti di appoggio del Latemar.
Rifugio Torre di Pisa
Il Torre di Pisa era un tempo l'indispensabile punto d'appoggio per gli alpinisti che
affrontavano i dislivelli e le solitudini del Latemar. Oggi gli impianti sudtirolesi di
Obereggen e quelli trentini di Passo Feudo scaricano vagonate di turisti ed escur-
sionisti (come noi) quasi in bocca a questo simpatico rifugetto, che per ora resiste...
Vedi le altre foto in Google Foto.
Passo Feudo si raggiunge comodamente con gli impianti e così rimangono da fare solo 500 metri: ecco spiegato il grande via vai verso il Torre di Pisa, un rifugio che ha degli interni veramente microscopici, quasi lillipuziani, e la cosa che diventa ancor più evidente quando il tempo volge al brutto e la massa dei turisti/escursionisti scaricata dagli impianti si accalca alla porta, cercando di entrare...
Dispone di 20 posti letto in due camerate, con letti a castello, una doccia ed un
GPS Rifugio Torre di Pisa
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
bagno in comune. E' qui da tempo e se ha un numero di posti-letto così basso vuol proprio dire che la frequentazione è del tipo mordi e fuggi.

Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 2.180 (arrivo funivia)
Quota massima raggiunta: m 2.691 (pressi del Rif. Torre di Pisa)
Dislivello assoluto: m 511
Dislivello cumulativo in salita: m 517
Dislivello cumulativo in

mercoledì 18 novembre 2015

La Gasthof Fichtenhof a Gfrill/Cauria (Salorno)

E' un alberghetto sorto nel dopoguerra tra la Val di Cembra trentina e quel tratto della Val d'Adige che è ormai Sudtirolo a tutti gli effetti.
Gasthof Fichtenhof a Gfrill Cauria
Si pranza nella classica saletta sudtirolese con sedie e tavoli in legno massello, la
Hofe in bella mostra e un belvedere finestrato che offre un bel panorama aperto
a Ovest, con vista dal Bondone alle cime del Brenta fino ai ghiacciai dell'Adamello.
Questa stagionata locanda è situata ben mille metri sopra Salorno, lungo gli antichi percorsi pedonali tra Cembra e Salorno, una posizione un tempo strategica ma che oggi è tagliata fuori dal grande traffico. La congestione del fondovalle si intravvede appena dalla grande veranda vetrata della sala da pranzo.
Gasthof Fichtenhof a Gfrill Cauria
Quando arrivano i piatti (Knödel e Gröstl) mi accorgo che sono insolitamente con-
diti e aromatizzati, speziati quasi, l'aroma di salvia e rosmarino a sopraffare odore
e sapore dei Gröstl, anche il condimento dei canederli è insolitamente pesante e
così mi viene in mente quel dicevano le nonne, che certe aggiunte servono a na-
scondere... Scaccio l'idea e però, giunti a casa, nella notte si fa vivo un inaspettato
mal di pancia. Che dire? Che a pensar male si fa peccato ma che spesso ci si indo-
vina, come amava dire Giulio Andreotti?
Comunque, il Gasthof Fichtenhof da 50 anni viene gestito dalla famiglia Pardatscher.
👉Quando venne aperto gli scambi del piccolo commercio locale e le incursioni dei giovanotti in cerca di donzelle in età da marito fra una valle e l'altra non erano ancora del tutto spariti, annullati dalla civiltà dell'automobile.
👉Ma oggi tutto è cambiato e se "i giovanotti" non passano più da qui, quei 13 chilometri di stradina stretta e tornantata vengono invece affrontati di buon grado da chi cerca pace e tranquillità.
Sicchè il posto è nuovamente frequentato, fin troppo direi, tanto che ormai comincia ad esibire quei "flag", quei segnalini non voluti che di solito accompagnano la sostituzione dall'ospitalità autentica con la copia provincialotta del locale trendy, col rischio che l'estetica finisca col prevalere sulla sostanza in base alla nota formula "prezzi un po' troppo alti per una qualità un po' troppo bassa".

mercoledì 11 novembre 2015

Questo novembre 2015

E' un novembre piuttosto caldo... (ma cosa c'è di strano?)
Quello che succede nel cortile di casa quando le stagioni cambiano. Con l'autunno le foglie cadono, ma prima cambiano di colore, bella scoperta.

giovedì 5 novembre 2015

I due bivacchi del Monte Cima (Lagorai)

Due bivacchi in un colpo solo. Bivaccata di fine stagione nel gruppo di Cimon Rava, dove i Lagorai digradano verso la Valsugana.
Bivacco Argentino Vanin
Un rilassante fine settimana tra colori e temperature autunnali nel gruppo di Cimon Rava, con sosta notturna al bivacco Malga Cima e, il mattino dopo, rapida puntatina al bivacco Argentino Vanin, con successivo ritorno all'auto che aspetta al Ponte delle Rudole in Val Campelle. Qui sopra: l'alta Valsugana e i Lagorai occidentali visti dal bivacco Argentino Vanin.
MonteCima
Due ottimi bivacchi che distano un'oretta l'uno dall'altro: Il bivacco Malga Cima si
trova a 1.868 metri ed è stato recentemente sottoposto a una risistemazione che lo
ha trasformato in una "Roll Royce dei bivacchi"; l'Argentino Vanin è a quota 2.150
ed è più alpinistico, ma neppure lui scherza: fontana con acqua corrente, soprat-
tutto. Ma anche una scorta di legna per le situazioni di emergenza.
Vedi le altre foto in Google foto.
Pian piano anche la selvatichezza (wilderness) dei Lagorai scivola a bordo campo. I tempi in cui l'intera catena aveva due soli bivacchi (Paolo e Nicola e Aldo Moro) sono passati da un pezzo e oggi l'escursionista evoluto non ha difficoltà a trovare numerosi altri punti di appoggio, per lo più ricavati dagli edifici delle malghe dismesse e - va detto - per lo più recuperati senza stravolgimenti, in genere nel rispetto delle forme tradizionali ed usando i materiali del posto. E' un merito che va
GPS Monte Cima
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
riconosciuto alle amministrazioni comunali: le buone pratiche vanno indicate ad esempio.
E' il caso del nuovo Bivacco Malga Cima (Comune di Samone) e del più stagionato ma sempre brillante Bivacco Argentino Vanin, entrambi abbarbicati alle pendici meridionali dei Lagorai, dove la montagna guarda dall'alto, è proprio il caso di dirlo, la trafficatissima SS 47 della Valsugana.

Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 1.330