martedì 1 settembre 2020

Il facile anello del bivacco Sossoi (Latemar)

E' conosciuto e cartografato con nomi diversi: Baito di Val Sossoi, Bivacco Sossoi, Baito Sosoi, Baito de Val Sossoi. Ma é sempre lui.
monte agnello
Le praterie alpine del Latemar fiemmese sono punteggiate da baiti agricoli risistemati e attrezzati a punto di sosta secondo un modello che si ripete ed è particolarmente accattivante perchè è funzionale e suggestivo al contempo: l'interno dei baiti La Bassa (a sx), Armentagiola (al centro) e Sossoi (a dx) sono infatti assai simili, tanto che tendo a confonderli.
monte agnello
Verso il Corno Bianco e la Pala di Santa, col Latemar a dx e le mughere del Doss
dei Branchi a sx. Il Corno Bianco segna il confine fra la piattaforma porfirica atesi-
na e le rocce calcaree delle Dolomiti, ed è molto ma molto panoramico.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Ma se il toponimo resta incerto, l'etimo sembra chiaro: dialettale su base veneta, il termine sossoi, indica sia il guanciale di maiale tagliato a cubetti e fatto cuocere in pentola (diciamo, a spanne, la pancetta a cubetti della Coop) che i più antichi e tradizionali ciccioli di maiale, residuo ultimo della complessa lavorazione che seguiva l'uccisione del maiale nei mesi invernali.
GPS Bivacco Sossoi
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
👉Di sicuro si tratta di un termine evocativo, che incoraggia le bivaccate omeriche e sostanziose.
👉E' un giro ad anello che si sviluppa lungo le pendici prative e boscose del Monte Agnello, e tocca tre dei numerosi baiti disseminati lungo le sue praterie: il baito La Bassa, il baito Armentagiola e il baito Sossoi (ma ce ne sono parecchi altri).
Il giro inizia e termina alla stazione a monte della seggiovia Monte Agnello ed ha dislivelli davvero molto contenuti.
E' già stato descritto in un post precedente, come giro da fare "in epoca Coronavirus".
👉Dotazioni del bivacco: acqua corrente in fontana esterna, legna, fornasela, materassi, stoviglie, tavoli e panche. Niente coperte nè cuscini.

Descrizione del percorso: la traccia GPS toglie ogni problema di orientamento e rende superflua la descrizione dettagliata.

Come arrivare: Si percorre la Valle di Fiemme fino al paese di Tesero, dove si lascia la strada di fondovalle e giunti in paese si prosegue seguendo le indicazioni fino a raggiungere i grandi parcheggi di attestamento con le stazioni di partenza degli impianti. Si prende la seggiovia del Monte Agnello.

Quote e dislivelli (dati del GPS) primo giorno:
Quota di partenza: m 2.140 (stazione a monte seggiovia)
Quota di arrivo: m 1.915 (Bivacco Sossoi)
Quota massima raggiunta: m 2.173
Dislivello assoluto: m -225
Dislivello cumulativo in salita: m 200 circa
Dislivello cumulativo in discesa: m 350 circa
Lunghezza con altitudini: km 6,3
Tempo totale netto: ore 2:15
Difficoltà: EE (il tratto da cima Cornacci alla ex-cava di onice eleva la difficoltà da E ad EE perchè si svolge su sentiero stretto, in discesa, molto esposto e spesso sdrucciolevole che richiede fermezza di piede ed totale assenza di vertigini).

Quote e dislivelli (dati del GPS) secondo giorno:
Quota di partenza: m 1.915 (Bivacco Sossoi)
Quota di arrivo: m 2.143 (stazione a monte seggiovia)
Quota massima raggiunta: m 2.173
Dislivello assoluto: m 228
Dislivello cumulativo in salita: m 300 circa
Dislivello cumulativo in discesa: m 70 circa
Lunghezza con altitudini: km 2,8
Tempo totale netto: ore 1:15
Difficoltà: E
bivacco baito sossoi
Anche se il percorso si può tranquillamente fare in una giornata, noi abbiamo preferito spezzarlo e passando la notte nel bivacco di Baito Sossoi. Grazie alla fornasela abbiamo potuto riscaldare la frittatona portata da casa e farci anche delle luganeghe alla piastra (poi accuratamente ripulita).

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