sabato 25 marzo 2023

Al Bivacco dell'Amicizia sul Fravort (Lagorai)

Da un po' a Cima Fravort c'é un bivacco vero e proprio.  Senza acqua e senza legna ma ben fatto e che bada al sodo: esssenziale ma comodo.
bivacco dell'amicizia
Siamo solo all'inizio della grande traversata dei Lagorai, quando ci si lascia Levico Terme alle spalle. In primo piano i monti di Trento (Vigolana, Marzola, Celva e Calisio, Bondone, Paganella e Gazza) e dietro le bastionate dell'Adamello-Presanella e del Brenta. Nelle giornate limpide l'occhio può spingersi ancora più in là. Ci si arriva partendo dal parcheggio Panarotta, sopra Levico Terme.
La Valsugana dall'ultima rampa della via di salita in una giornata di nubi e foschie.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Come bivacco é di bell'aspetto ed è dotato di panche, tavolo, posti letto su materassini senza coperte nè cuscini (per scoraggiare i bambocci del sabato votati al vandalismo).
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
Niente acqua (siamo sulla cima del monte) né legna. Un bivacco nudo e crudo ma molto comodo e spazioso, che classificherei come "asciutto" nella mia personale classificazione dei posti bivaccabili.
👉Costruito in sassi e legno, si trova ad una trentina di metri della ex-baracca della WW1 goffamente restaurata negli anni '90 da incompetenti finanziati con fondi europei e subito piegata degli inverni, già crollata da anni. Invece il bivacco nasce dalla collaborazione di due associazioni in teoria contrapposte: gli Alpini di Frassilongo e Roncegno e gli Schützen di Caldonazzo.
I costi (25.000 Euro) sono stati sostenuti in gran parte dalla Cassa Rurale Alta Valsugana e dalla Comunità di Valle "Bassa Valsugana". Coinvolte a vario titolo anche le amministrazioni di Frassilongo, Fierozzo, Palù del Fersina, Sant’Orsola Terme, Vignola Falesina, Levico Terme e Roncegno.
C'é un ampio tavolo con panca destinato al mangiare. Siccome non c'é nè acqua e
nè punto-fuoco si mangia asciutto, come si conviene nei bivacchi alpinistici. In foto
uno dei miei zupponi da bivacco trasportabili nello zaino: una insalata di riso.
Esterno e interni del Bivacco dell'Amicizia sul Monte Fravort.
👉La via più breve per arrivarci è quella normale per la cima del Fravort, che parte dal grande parcheggio a servizio della semi-defunta stazione sciistica della Panarotta, sopra Levico Terme, e che poi segue semplicemente il percorso intuitivo lungo l'erbosa cresta meridionale (che in primavera si popola di anemoni pelosi). Ci si può arrivare anche partendo da Malga Masi, via che rimane un po' fuori dagli schemi.

Quote e dislivelli (dati del GPS):
Quota di partenza/arrivo: m 1.781 (parcheggio)
Quota massima raggiunta: m 2.342 (cima del Fravort)
Quota minima raggiunta: m 1.775
Dislivello assoluto: m 561
Dislivello cumulativo in salita: m 640 circa
Dislivello cumulativo in discesa: m 640 circa
Lunghezza con altitudini: km 9,9
Tempo totale netto: ore 4:00 AR
Difficoltà: E
Nota: la cima del Monte Fravort si trova appena alle spalle del bivacco, ed é quotata 2.347 metri s.l.m. (dato dell'Istitutoi Geografico Militare).

Descrizione del percorso: la traccia GPS toglie ogni problema di orientamento e rende superflua la descrizione dettagliata.

Come arrivare: dal centro di Levico Terme si prende la strada asfaltata per Vetriolo e Panarotta e la si segue fino alla fine, fino al grande parcheggio destinato agli sciatori. Vedi anche l'apposito pulsante "Ottieni indicazioni" in Wikiloc.

2 commenti:

  1. Bel servizio .molto chiaro i percorsi x chi vuol visitare il bivacco al momento è molto visitato e usato .Un Alpino

    RispondiElimina
  2. Un bivacco su monte Frawort altro non è che un'inutile spreco di danaro (anche se frutto di donazione). Il motivo è che non costituisce punto di appoggio per coloro che percorrono la Translagorai che, partiti da piazzale Panarotta, passano veloci per fermarsi al Manghen o al bivacco Ana Telve del Mangheneti. La funzione di un bivacco è di essere d'aiuto ai veri escursionisti che se ne servono per le soste lasciandolo pulito come lo trovano al loro arrivo. Il bivacco del Trawort diverrà presto un immondizzaio puzzolente, imbrattato di scritte e incisioni nonché saccheggiato di tutto ciò che può essere asportato. Già alla fine degli anni novanta era stata realizzata una baracca sulla cima del monte ed era diventata dormitorio di capre! Un'altra baracca al lago Erdemolo era collassato al primo inverno sotto il peso della neve. Chi ha realizzato i lavori aveva lasciato ovunque avanzi di materiale da costruzione: legname, cemento, sacchi ed altro. Il tutto finanziato da un progetto europeo. Qualcuno avrà senz'altro fatto cassa....E poi, inon si va in montagna armati di GPS ma si studiano le cartine al 25.000, ci si documenta per conoscere tutto ciò che si può sui luoghi che si attraversano. Questo è il sugo dell'escursionismo. Un malato di Lagorai

    RispondiElimina