giovedì 27 novembre 2014

Ilmenspitze e indigeni fracassoni

Non sono le cime più importanti che rimangono nella memoria. A lasciare il segno sono piuttosto piccoli episodi, momenti minori che si fanno ricordare anche dopo anni.

Il Bivacco Val si trova nelle Maddalene, sul versante noneso della Cima dei Olmi,
che sarebbe poi la tedesca Ilmenspitze. La sera prima della salita, mentre fumiamo
tabacco Amphora davanti al fuoco.
Ci ripenso dopo aver ricevuto una mail che parla del Bivacco Val, nelle Maddalene. Dice che ora, dopo la ristrutturazione del 2008, non c'è più la stufa, quella che faceva compagnia nelle serate invernali...
Della stufa non ho memoria, ricordo invece il camino dove abbiamo passato una notte invernale fumando la pipa.
Ciaspando nell'archivio ritrovo una vecchia foto scattata proprio davanti a quel camino. Ricordo distintamente il fuoco,  la luce, gli odori e tutto il resto, compresa

venerdì 21 novembre 2014

La cantinòta de Padergnòn

Quando la bottega e la cantina furono aperte (nel 1933) il viadotto non c'era ancora e la statale passava davanti ai locali dei fratelli Bressan.
Cantina Tipica Bressan Padergnone
L'attività inizia con Rinaldo Bressan di Fraveggio (classe 1886, morto nel 1968)
e la moglie Lina Grazioli di Vezzano (classe 1896, morta nel 1980). Uno dei sei
figli (Ezio) è tutt'ora in servizio, con la sua "telara" azzurra di ordinanza.
La "cantinota" nasce nel 1933 come dependance di una bottega di generi misti: si comprava il pane ed il companatico nella bottega (o lo si portava da casa, anche quello era permesso!) e ci si spostava nel retro, nella cantina appunto, dove con due soldi si poteva bere tutto il vino che si voleva, purchè senza trarlo en tera (senza spargerne alcuna goccia) e si pagava solo quello.
Cantina Tipica Bressan Padergnone
Una raccolta di foto d'epoca e il biglietto da visita della "Cantinota".
👉All'inizio era dunque una semplice mescita di vino, ma il fatto di essere collegata al l'attiguo negozio di alimentari si fece presto sentire, e fece la sua fortuna..
👉Oggi è rimasta un posto ruspante, spartano ma accogliente, semplice, rustico e autenticamente popolare.
👉Col passare degli anni le pareti si sono riempite di ricordi, cimeli, trofei, graffiti, motti e citazioni, e poi ancora fotografie, quadri, disegni, una congerie di attrezzi, strumenti e oggetti del vecchio mondo contadino.
Per decifrarli, questi volti a botte, ci sarebbe da fermarsi giorni...
Collage di foto della Cantinota di Padergnone tratta da TripAdvisor.



lunedì 17 novembre 2014

I due rifugi della Val Contrin (Marmolada)

Anello d'autunno nell'alta Val Contrin, in Valdi Fassa.
Rifugio Contrin e Rifugio Passo San Nicolò
Dall'alta Val di Contrin si taglia in quota verso il Passo di San Nicolò, punto panoramico aperto verso il massiccio del Sella e la Marmolada. Sulla sinistra le masse scure della Crepa Neigra seguite dal dolomitico Colac. Al centro sullo sfondo il gruppo del Sella col facile Piz Boè. Sulla destra il Gran Vernel e la Marmolada.
Rifugio Contrin
Di solito si dice semplicemente "il rifugio Contrin" anche se gli edifici sono due.
Quello a destra è l'edificio inaugurato nel 1930 e intitolato alla Medaglia d'Oro
E. Reatto (guerra di Abissinia). Seminascosto sulla sinistra si vede quello che
nel 1926 sostituì l'edificio dell'Alpenverein di Norimberga, risalente al 1897 e
che andò distrutto nel corso della prima guerra mondiale.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Finalmente una finestra di bel tempo, una singola giornata in coda a un'estate bagnata e nuvolosa.
Dopo un mattino incerto il tempo si è stabilizzato e così la risalita della valle fino allo storico rifugio Contrin si è potuta allargare e allungare fino al rifugio di Passo San Nicolò e poi alla traversata in quota sotto il Sas de Roces/Sassodi Rocca e il Sas Neigher/CrodaNera.
Il ritorno a Penia lungo il ripido sentiero SAT 646 si è rivelato più insidioso del previsto. In caso di pioggia
GPS Rifugio Contrin
Il tracciato in Google Earth.
la discesa può diventare così scivolosa da mettere in difficoltà. E' in posti così che i bastoncini diventano veramente utili.

Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 1.490 (parcheggio)
Quota massima raggiunta: m 2.440 (sotto la Croda Nera/Sas Neigher)
Dislivello assoluto: m 950
Dislivello cumulativo in salita: m 1.218
Dislivello cumulativo in discesa: m 1.224
Lunghezza con altitudini: km 16,9
Tempo totale netto: ore 6:00
Un manifesto di Franz Lenhart del 1932.

Difficoltà: EE

mercoledì 12 novembre 2014

L'antica locanda "Alte Post" a Campodazzo

Una stella, una sola (ma non nella mia personale classifica) per questo formidabile albergo antico, un tempo importante stazione di posta sulla via per il Brennero.
Albergo Alte Post Atzwang Campodazzo
Con l'avvento della fotografia l'"Alte Post" è stato immortalato con le vetture delle varie epoche: gli inizi del Novecento, negli anni Cinquanta, negli anni Sessanta e nell'estate 2014, con una Ford "T Model" in primo piano!
L'elegante ingresso al ristorante.

Il terrapieno della strada statale l'ha confinato in un avvallamento nascosto e la sua eclissi visiva si è poi completata con l'apertura dell'autostrada, un millepiedi di cemento che incombe dall'alto dei piloni. Mentre molte delle taverne storiche non sono sopravvissute al trasferimento del traffico in autostrada, l'Alte Post sembra però dire "hic manebimus optime".
👉Questa antica locanda vive in un tempo sospeso che lo separa e difende dalla doppia corrente di traffico e alla fine questo "isolamento" che l'ha incapsulato a pochi metri dai TIR e dai camper ha finito col preservarlo da insulti maggiori.
👉Se qui tutto è così curato è certo merito della dinastia dei Kelder, la famiglia che lo gestisce da oltre quattro secoli e che sembra immune dalle sirene del turismo new-age e modaiolo.
Albergo Alte Post Atzwang Campodazzo
Peter Kelder è un vero Oste, come non se ne trovano quasi più. Con la sorella Marlene e il fratello Ulrich, entrambi all’opera in cucina, Peter continua una tradizione di famiglia iniziata nel 1576. 👉L'Alte Post è insieme albergo e ristorante.
Il fatto che abbia una sola stella è la miglior prova di come le tante stelle esibite dai vari resort, spa e posti di moda vengano attribuiti con criteri poco realistici.
Certo, qui non c'è il TV-SAT in camera e nemmeno il wi-fi dappertutto, men che meno la piscina, ma le camere hanno tutte il bagno, non si dorme su pagliericci e dalla cucina, del tutto immune da stordimenti nouvelle-cousine, non arrivano piatti triangolari.
Qui le portate non sono da anoressici, non sono firmate con uno schizzo d'aceto di Modena e non arrivano in piatti triangolari. Cosa c'è nei piatti? Lo vedremo in un prossimo post...
Un po'di storia:
L'edificio è stato costruito nel 1186 da un nobile locale ed è appartenuto a privati cittadini per oltre duecento anni. Intorno al 1400, con il riassetto della strada del Brennero e il rifiorire dei traffici lungo questa direttrice, nasce la locanda, che offre servizio di ricovero per gli animali e ospitalità e ristorazione per conducenti e viaggiatori.
Nel 1576, Kaspar Mitterstieler, giudice di Renon, rileva la locanda dell’Aquila Nera (si chiamerà Posta Vecchia solo più tardi quando diventerà punto tappa per il servizio postale) che da allora rimarrà sempre nelle mani dei suoi discendenti, maschili o femminili.
Albergo Alte Post Atzwang Campodazzo
Vi sostò un trentasettenne Wolfang Goethe nel settembre del 1786, all'inizio del suo celebre viaggio in Italia e un tredicenne Wolfang Amadeus Mozart vi pranzò in questa Stube nel dicembre del 1769 scendendo verso Bolzano e Rovereto per il primo dei suoi tre viaggi di lavoro in Italia.

sabato 8 novembre 2014

Giro di Terrarossa (Alpe di Siusi)

Lunga e varia escursione ad anello che non va sottovalutata per le perdite di quota.
Rifugi Alpe di Siusi
L'altipiano dello Sciliar dai prati sopra la Saltner Hütte. Sullo sperone roccioso si distinguono le due piccole elevazioni del Petz/Monte Pez e del Burgstall/Monte Castello. Ancora più a destra, staccati dal massiccio, i profili isolati di Santner Spitze/Punta Santner.
Denti di Terrarossa Rosszahn
Scendendo lungo la base delle Roterdspitz/Cime di Terrarossa per raggiungere il
rifugio Tierseralphütte/Alpe di Tires. Dietro al rifugio spicca il gruppo del Sella.
Vedi le altre foto in Google Foto.
E' una escursione circolare piuttosto lunga che si svolge in ambiente grandioso e che prevede al suo inizio la salita al Rif. Bolzano dai prati dell'Alpe di Siusi per il classico Sentiero dei Turisti, meta che già di per sè renderebbe remunerativa l'uscita.
Dal rifugio Bolzano abbiamo poi fatto la traversata in quota fino al Rif. Alpe di Tires passando sul versante meridionale della puntuta costiera dei Rosszahnplatten (letteralmente "le laste del dente di cavallo) e della Roterd Spitz/Cime
GPS Denti di Terrarossa Rosszahn
Il percorso in Google Earth.
di Terrarossa. Infine per ritornare all'Alpe di Siusi siamo scesi dalla Rosszahnscharte, la "forcella del dente di cavallo".
👉Il dislivello da macinare è parecchio perchè i tratti in salita e quelli in discesa (vedi traccia GPS) si susseguono.
L'ambiente è grandioso, veramente dolomitico e riesce a rimanere tale nonostante l'incredibile sfascio perpetrato nella zona attorno ai grandi parcheggi di Kompatsch
negli anni Duemila (sindaci Karbon Vinzenz e Reichhalter Hartmann, slogan: "liberiamo l'Alpe dalle auto").

venerdì 7 novembre 2014

I sentieri della Grande Guerra scelti da Girovagandoinmontagna

Voglio segnalare il bel lavoro fatto dall'amministratore del forum, che ha mappato una selezione di escursioni sui luoghi della WW1.

Già dalla distribuzione geografica delle stelle si capisce che si tratta della prima guerra mondiale; ogni stella ha il suo bravo rimando alla decrizione dell'itinerario, e di solito in quanto a relazioni delle escursioni in questa zona non c'è posto più aggiornato di Girovagandoinmontagna. Semplice e funzionale, ma non banale (come diceva quello: "E' la semplicità che è difficile a farsi").