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martedì 22 maggio 2018

Discesa fuori stagione alla spiaggia di Lubenice, sull'isola di Cres (Cherso), nel golfo del Quarnaro

Come ogni borgo d'altura di queste isole, anche la rocciosa Lubenice si divideva in due: la parte alta, col compatto abitato raccolto attorno alla cisterna dell'acqua, posto al centro dei piccoli appezzamenti coltivabili sparsi attorno al borgo, e lo sbocco a mare, talvolta molto più in basso.
lubenice lubenizze
La baia di Lubenice si può raggiungere solo a piedi, o in barca. Sono 370 metri di discesa e soprattutto 370 metri di risalita, magari sotto il sole agostano. Una forma informale di assicurazione contro l'invadenza del turismo cafonal che negli ultimi anni, dalla costa, si sta purtroppo spostando anche alle isole.
lubenice lubenizze
La rocciosa Lubenice, appollaiata su uno sperone battuto dal vento di
bora e calcinato dal sole. I pochi fazzoletti di terreno coltivabile erano
protetti dal vento e dal salmastro da un reticolo di muretti a secco. La
spiaggia in questione è la falce bianca in basso a sinistra.
Vedi le altre foto in Google Photo.
Quì a Lubenice (Lubenizze in italiano) il salto si fa sentire, perchè è di ben 370 metri.
Per raggiungere la baia e le sue piccole attrezzature da pesca era questo lo scotto da pagare per gli abitanti dell'antico borgo arroccato a difesa, circondato da mura e dedito principalmente alla piccola agricoltura e alla pastorizia semi-selvaggia.
Il sentiero odierno è per fortuna ben tracciato e segnato, ma il dislivello si fa sentire, soprattutto quando si torna - in salita - nelle ore del pomeriggio estivo, sotto il sole battente, una cosa che è bene cercare di evitare.

Quote e dislivelli (dati del GPS):
Quota di partenza/arrivo: m 373 (piazza prima della chiesa sconsacrata, ora bar)
Quota minima raggiunta: m 0 s.l.m.
Dislivello assoluto: m -373
Dislivello cumulativo in salita: m 376
Dislivello cumulativo in discesa: m 376
Lunghezza con altitudini: km 5,3
Tempo totale netto: ore 2:00 AR
Difficoltà: E
GPS lubenice lubenizze
Le comunicazioni fra i borghi d'altura erano in realtà agevoli e relativamente ra-
pide: da Lubenice, per esempio, era facilissimo arrivare fino a Vidovici, il picco-
lo borgo d'altura sopra Martinscica, possibile meta di un'altra bella camminata su
quest'isola del Golfo del Quarnaro.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.

Descrizione del percorso: la traccia GPS toglie ogni problema di orientamento e rende superflua una descrizione dettagliata.

Come arrivare: all'ingresso di Lubenice nel periodo estivo c'è un parcheggio a pagamento (gratuito e non presidiato fuori stagione) che si raggiunge da Valun. La strada, pur asfaltata, è molto stretta. Ogni macchina proveniente in senso contrario costringe a laboriose manovre ma - almeno - disincentiva i turisti del mordi e fuggi abituati a rotonde e svincoli autostradali.
gulasch di agnello coi gnocchi
Al ritorno ci aspetta un bel piatto di gulasch di agnello coi gnocchi. Va detto che sull'isola la carne del "formidabile agnello di Cherso" e quella di pecora sostituiscono quella di bovino. Queste lande aspre, secche e pietrose, infatti, non sono in grado di sostenere l'allevamento dei bovini. Il gulasch coi gnocchi è in pratica la rustica versione isolana della più celebrata  e ricca pastizada dalmata a base di manzo, magistralmente descritta da Enzo Bettiza....

lunedì 5 giugno 2017

L'ariosa traversata del Monte Ossero (sull'isola di Lussino/Losinj, dentro il golfo del Quarnaro)

Da Osor a Nerezine, sempre in ambienti molto mediterranei, quasi greci o anatolici, pastorali e calcinati dal sole. Si passa dal Televrin, il punto più elevato dell'isola di Lussino (quota 588 metri).
Osorščica Osoršćica  Osorscica Osorcica
Dalla cresta del monte Osorcica il panorama abbraccia le vicine isole di Susak, di Unije edi Krk, ma anche la lontana cima dell'Učka (Monte Maggiore), con sulla destra l'intera catena costiera del Velebita. La salvia selvatica, il timo e il rosmarino, la lavanda, l'elicrisio e le altre piante odorose cambiano il sapore stesso delle pecore che da sempre qui si allevano allo stato semi-brado e che danno la carne del celebre agnello di Cherso. Le stesse erbe danno anche un miele forse unico: il miele di salvia selvatica.
Osorščica Osoršćica  Osorscica Osorcica
Il rifugio "Sveti Gaudent" è stato ricavato da una ex-baracca della marina militare
italiana, che da quassù teneva d'occhio gli ingressi nel Quarnerolo, uno dei tre pas-
saggi obbligati per chi dall'Adriatico puntava all'importantissimo porto industriale di
Fiume/Rijeka. Oltre alla lontana costa istriana da qui si vede anche il sottostante
paese di Osor, con le vicine baie di Ustrine e di Martinšćica (qui sto usando la to-
ponomastica e la grafìa croata).
A cima Televrin s'arriva per sentieri alti sul mare, tra le piante aromatiche dell'isola di Cherso/Cres.
E' una bella escursione da fare a primavera, quando le isole sono ancora verdi, prima di luglio e agosto, mesi che le renderanno gialle, bruciate dal sole e infestate dai vacanzieri.
GPS Osorščica Osoršćica  Osorscica Osorcica
Nomi e grafia sono sempre ballerini da queste parti: in italiano è Monte Ossero in
croato é Osorščica o Osoršćica, spesso Osorscica o anche Osorcica in altre lingue.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
👉Cima Televrin, con i suoi modesti ma fantastici 588 metri di quota, è la massima elevazione del Monte Ossero, la più alta "montagna" dell'isola di Lussino, così come la cima Sis, coi suoi 639 metri, è la più alta "montagna" dell'adiacente isola di Cherso, sua sorella maggiore.
👉Questo giro si fa raccomandare non solo per il panorama di mare e di isole, che descrive nella sua intierezza l'arcipelago di Cherso e Lussino, ma anche per l'incontro, lungo il sentiero, dell'unico rifugio alpino delle isole quarnerine, la "Planinarska kuća Sveti Gaudent" (Rifugio alpino San Gaudenzio), una curiosa costruzione a un solo piano che prende il nome dall'antico vescovo di Ossero che morì nel 1050. 
Ossero Osorscica
La città di Ossero nel 1787, al termine della dominazione veneziana. Sulla sinistra,
in bella evidenza, il monte Ossero con la chiesetta di San Nicola.
👉Si narra che il sant'uomo evangelizzatore abbia vissuto da eremita in una grotta a sud di cima Televrin e che abbia anche liberato l'isola dai serpenti velenosi (ma non dai carbonazzi, evidentemente, visto che abbiamo sbattuto il naso su due grossi esemplari impegnatissimi a scambiarsi effusioni di primavera, e che non ci hanno degnati di uno sguardo).
👉Cima Televrin, battuta dalla frizzante bora di primavera. fu raggiunta il 28 marzo 1887 da Rodolfo d'Asburgo, l'infelice marito della Kronprinzessin Stephanie, alla quale sul Litorale vennero in titolati il rifugio alla Sella di Poklon, sul Monte Maggiore, nonchè l'Hotel Imperial ad Abbazia.
👉Anticamente per il Golfo del Quarnaro passava un ramo marino della via dell'ambra. Questo fatto storico ha dato la stura a miti e leggende legate all'antichità classica, tanto che l'arcipelago delle isole quarnerine è anche conosciuto come "Le Absirtidi": si vuole infatti che proprio qui - in queste isole popolate dal mitico popolo dei Brigi - Absirto sia stato ucciso dalla sorella Medea per aiutare Giasone, suo sposo e capo degli Argonauti, a fuggire dalla Colchide trasportando il Vello d'Oro sulla nave Argo.
Leggende a parte, purtroppo dal 2011 il fianco dell'Osorcica è deturpato da una strada di servizio aperta per servire i centri di telerilevamento per le trivelle delle piattaforme petrolifere nell'Adriatico.

Quote e dislivelli (dati del GPS):
Quota di partenza:m 10 (inizio strada bianca)
Quota di arrivo: m 54 (litoranea a Nerezine)
Quota massima raggiunta: m 588
Dislivello assoluto: m 578
Dislivello cumulativo in salita: m 664
Dislivello cumulativo in discesa: m 623
Lunghezza con altitudini: km 12,6
Tempo totale netto: ore 5:15
Difficoltà: E

Descrizione del percorso: la traccia GPS toglie ogni problema di orientamento e rende superflua la descrizione dettagliata. Dal paese di Osor si passa il ponte che separa le due isole e si entra nella zona del campeggio sulla destra. Da qui si segue per un breve tratto la stradella (inizialmente asfaltata, quasi subito sterrata). Un evidente segno rosso sulla sinistra marca l'inizio del sentiero.

Come arrivare: servono due auto. Si lascia un'auto al paese di Osor e l'altra al paese di Neresine, quest'ultima il più vicino possibile alla nuova litoranea (circonvallazione del paese): basarsi sul tracciato GPS.
Osorscica
A maggio i fianchi del Monte Ossero si coprono del blu della salvia fiorita.

sabato 9 giugno 2012

Cima Televrin sul Monte Ossero, sull'isola di Lussino

Il monte Osoršćica (questo il suo nome croato) fu la prima montagna dell’arcipelago quarnerino ad attirare l’attenzione dei turisti.
Osorscica Monte Ossero
L'Osoršćica dispone di una discreta rete di sentieri e soprattutto ospita l'unico rifu-
gio alpino delle isole del Quarnaro, il rifugio Sveti Gaudent.
Tra questi ci fu anche l’erede al trono austriaco Rodolfo d’Asburgo, il quale nel 1887 arrivò sulla vetta dell’Osoršćica, che si chiama Televrin, è alta 588 metri ed è il punto più alto dell'isola di Lussino.
Dalla cima si gode di un ampio panorama su tutte le vicine isole e isolette del Quarnaro e sull'Istria. È possibile salirvi da Osor, Nerezine e Ćunski.
Il piccolo obelisco che marca la quota di cima Televrin.
 Una pessima e malaugurata sterrata aperta al traffico porta da Osor fino ad uno spiazzo con possibilità di parcheggio a quota 110 metri, che si è poi (anno 2011) spinta oltre fino al traliccio che serve le piattaforme petrolifere dell'Adriatico.
● La vetta (m 588) è presidiata da un grosso cippo in cemento. Utile, perchè l'orientamento nella fitta macchia mediterranea  non è così immediato. Proseguendo lungo il sentiero per una ventina di minuti si giunge nei pressi del grosso traliccio con antenna e radar. Da qui in pochi minuti di cammino si scende ad una selletta dopo la quale, risaliti verso la sporgenza affacciata a meridione troviamo la antica e suggestiva cappella di San Nicola (Sv. Nikula) da cui più tardi scenderemo giù fino al porticciolo di Neresine, sempre su sentiero segnato. La cartina fornisce un'idea della rete di sentieri che attraversa il monte, spesso appoggiandosi ai vecchi tracciati usati dai pastori. Portarsi dietro acqua in borraccia grande, perché il sole picchia.
● Attenzione: mica sempre il rifugio Sveti Gaudent é aperto e quindi, oltre al problema dell'acqua, c'é anche quello dello spuntino, perché il giro é lunghetto. Io non amo le barrette, né quelle energetiche né quelle proteiche. E in questo caso, visto il caldo, mi appoggerei ad una insalata mista di verdure col pane annegato dentro, tipo la antica panzanella toscana, leggera e ristoratrice, che ha pure il vantaggio di idratarci.
Monte Ossero Osorscica
Il Monte Ossero visto dalla baia di Martinscica. Sulla sinistra il punto di contatto tra l'isola di Lussino (cui il monte appartiene) e l'isola di Cherso, dove sorge l'antico e importante insediamento di Ossero/Osor.
Alla base della lunga dorsale Nord che sale alla vetta c'è oggi l'unico rifugio montano delle isole dell’Adriatico croato. Il "Planinarska kuća Sv. Gaudent" (Rifugio alpino San Gaudenzio), che è in gestione al Planinarski Klub Osoršćica (sezione locale del club alpino croato). Il rifugio si trova a 274 metri di quota.

martedì 19 aprile 2011

Pelinkovac, l'amaro balcanico

Si pronuncia pelìnkovaz ed è un liquore amaro a base di erbe, tra cui anche l'artemisia, dalla quale...
Nella tradizionale bottiglia della ditta "Maraska" di Zara, la marca che preferisco.
A sx la nuova bottiglia introdotta nel 2021 e a dx quella tradizionale.
...si ricava il celebre assenzio. Questa erba contiene molecole di tujone, sostanza contenuta anche nella salvia e nella marijuana ed éstat resa  resa famosa dai "poeti maledetti" della belle époque europea.
👉Ed è l'assenzio che da il nome al liquore. Il nome della pianta in serbo-croato è infatti pelin.
Di gradazione alcolica variabile dal 28 al 35% è popolare in Serbia, Croazia, Montenegro e Bosnia-Erzegovina, come pure in Slovenia, dove è conosciuto come Pelinkovec o Pelinovec. A volte è anche chiamata semplicemente Pelin.
👉Le marche più apprezzate sono Gorki List, Maraska Pelinkovac e Pelinkovac Badel. Pelinkovac Badel è più vicina al gusto dello Jägermeister, più dolce e meno amaro, mentre Gorki List è più spessa e ha gusto più amaro. Gorki contiene circa 26 tipi di essenze alle erbe, mentre l'assenzio è l'ingrediente principale. Pelinkovac Maraska che è molto popolare in Croazia.
👉In Bulgaria, Pelin (пелин) è un tipo di vino macerato con un massimo di 34 erbe e alcuni frutti, tra cui l'assenzio, l'erba di S. Giovanni, mele e mele cotogne. In Ungheria, Unicum è un amaro molto popolare, simile al Pelinkovac nel gusto, ma con un volume di alcool del 40%.
👉A Trieste se ne produce una versione più leggera, sui 20 gradi, chiamata Abuja Pelinkovac.

lunedì 18 aprile 2011

La passeggiata a mare da Laurana ad Abbazia

L'inizio della passeggiata di fronte al Park Hotel di Laurana.
A due passi dalla più nota Opatija-Abbazia con cui forma ormai un unico centro abitato, Lovran-Laurana è una delle (numerose) perle del Golfo del Quarnaro (Istria).
L'intero percorso si snoda in orizzontale in riva al mare.
Il borgo di Ika, tra Laurana e Abbazia.

L'aspetto attuale del litorale di Abbazia si delinea a metà Ottocento quando diventa una località alla moda per la nobiltà e la borghesia austro-ungarica. La lunga tradizione turistica è ancora fortemente sentita nella regione e costituisce la spina dorsale dell'economia. Fortunatamente le innumerevoli costruzioni (alberghi e ville) dall'inconfondibile sapore fin de siècle sono pervenute pressochè intatte fino ai nostri giorni, assieme ai loro parchi e giardini.
La strada litoranea è molto trafficata ma qui è possibile muoversi agevolmente a piedi percorrendo la lunga passeggiata a mare che parte da Laurana-Lovran, tocca Icici-Ičići, Ika, Abbazia-Opatija, raggiunge Volosca-Volosco oltrepassa la baietta di Preluca-Preluk e prosegue poi ancora per un tratto in direzione di Fiume-Rijeka interompendosi poco prima del sobborgo di Kantrida. E' possibile ritornare con gli autobus del servizio urbano, sempre numerosi (si paga a bordo con moneta locale).
D'estate l'intera zona è molto frequentata ma il clima mite permette di percorrerla tutto l'anno (le mezze stagioni sono le migliori).
Per stavolta (visto anche il tempo così così) ci siamo limitati al tratto fino ad Abbazia, circa 12 chilometri fra andata e ritorno.

venerdì 15 aprile 2011

Il belvedere dell'Istria

Il Monte Maggiore (Učka in croato) chiude a nord il Golfo del Quarnaro ed è la maggiore elevazione della penisola istriana.
Monte Maggiore
La cima si chiama Vojak, è alta 1.401 metri e ospita una torretta-belvedere di
pietra costruita nel 1911 che durante la prima guerra mondiale fungeva da os-
servatorio della Marina austriaca.
Vi si sale dapprima in auto da Iĉiĉi (piccolo centro presso Abbazia-Opatija) con una stretta e ripida stradina asfaltata che d'inverno è spesso ghiacciata e inagibile. Dal valico di Poklon in poi si prosegue a piedi (meno di due ore).
Monte Maggiore
La cresta del Vojak con vista sull'isola di Cherso e sull'Istria interna.
Vedi le altre foto in Google Foto.
👉Ciò che distingue particolarmente il Monte Maggiore è la veduta che da esso si gode su tutti i lati. Lo notarono già nello scorso secolo i suoi primi visitatori come il professor Johannes Frischauf, dell'Università di Graz, il quale dopo aver visitato diverse vette montuose in Austria, Italia, Croazia e nei Balcani, rilevò in particolare la bellezza del panorama.
Lo sguardo spazia dal litorale dalmata a Fiume (Rijeka) e alle isole del Golfo del Quarnaro.
A sud-est il golfo di Fiume. Verso sud-ovest il litorale istriano e l'Istria interna con i sui suoi villaggi, boschi, prati. Talvolta oltre il mare Adriatico sono visibili le vette degli Appennini.
A nord, oltre l'Istria interna, si si intravede il litorale di Monfalcone e Trieste.
Il giro d'orizzonte termina a nord-est con i monti della Ciceria e il lontano Monte Nevoso (Sneznik in croato), estrema propaggine orientale dell'arco alpino.
Monte Maggiore
Il Golfo del Quarnaro visto dal Vojak, la cime del Monte Maggiore.