venerdì 27 febbraio 2015

Un museo virtuale per Mario Rigoni Stern

Una bussola per orientarci fra luoghi e racconti del grande scrittore.
C'è un nuovo sito, molto ben fatto, dedicato ai luoghi e agli itinerari dello scrittore
Mario Rigoni Stern, il mio preferito assieme a Primo Levi e a Nuto Revelli. L'autore
(devo dire "web designer"?) è Mario Frigo, il giornalista del Gazzettino. A proposito:
a quando un sito dedicato ai luoghi di Emilio Lussu?
Compilare la cronaca di una salita è una cosa, scrivere di montagna un'altra, tanto è vero che i libri di montagna si contano a migliaia ma gli scrittori di montagna si contano su una mano.
Lo stesso si potrebbe dire per i siti web, specialmente quelli finanziati con soldi pubblici. Per questo le eccezioni vanno segnalate.
👉Il sito, finanziato con fondi pubblici una volta tanto ben spesi, colma un vuoto: quante volte abbiamo cercato di immaginarci questa o quella malga, questa o quella contrada descritta da Mario?

domenica 22 febbraio 2015

A quel roccolo sopra Gardone (sul Lago di Garda)

Un breve giro che sfugge alla neve mentre guarda il Garda dall'alto (che finisce attorno al Rocol de Fraöle, imprecando contro la neve imprevista).
Il roccolo si trova a 1000 metri di quota sul versante meridionale del Monte Pizzocolo, la cima più elevata e panoramica di questo settore delle Prealpi Bresciane. Di solito viene trascurato come meta a sè stante; è tuttavia un bel punto panoramico sulle acque meridionali del Garda e nelle giornate serene permette una vista completa sulla dirimpettaia catena del Monte Baldo. Da qui, in assenza di foschia e con un buon binocolo in mano, si possono "esplorare" i profili dell'Appennino Tosco-Emiliano. I roccoli erano molto diffusi prima che l'uccellagione con le reti venisse vietata, e il Rocol de Fraöle è fra i pochi sopravvissuti.
Dal roccolo il sentiero proseguirebbe puntando verso la larga insellatura del
Passo di Spino per raggiungere poi il Monte Spino (la cima innevata a sx).
Le cattive notizie sull'instabilità della neve in alta quota e una certa assuefazione a prendersela comoda lasciando sempre le ciaspe a casa, ci hanno spinti molto a sud, confidando che il celebre microclima gardesano ci avrebbe permesso di salire al Monte Pizzocolo senza neve.
Il tracciato in Google Earth.
Ma già molto piùin basso del roccolo, ancor prima di lasciare la strada sterrata per il sentiero, abbiamo capito che bisognava arrivare a più miti consigli: la neve c'era, era insieme marcia e
ghiacciata, riusciva a farci scivolare e inzuppare allo stesso tempo.
Passato un baito col barbecue esterno, un ultimo breve strappo innevatoci porta all'architettura vegetale del roccolo, con al centro il piccolo edificio bianco sovrastato dalla una torretta di osservazione.
Un tempo diffusissimi, i roccoli erano delle grandi trappole dove gli uccelli finivano impigliati nelle reti disposte ad arte fra i tralci di un semicerchio di alberi opportunamente potati (e poi

giovedì 19 febbraio 2015

Dov'è finito lo sci di fondo?

Alla fine li ho portati in discarica. Da troppi anni se ne stavano in baracca a naso all'ingiù, completamente inutilizzati.
Ecco come è finito lo sci di fondo: si pestano addosso per arrivare primi. Questo
scatto arriva dalla famosa "marcialonga" di Fiemme, ormai abituata 
alla neve arti-
ficiale, quella che ci costa 3 Euro al metro cubo.
I primi tracciati a pagamento erano stati quelli di Passo Lavazè. All'epoca questa storia del biglietto aveva dato fastidio a molti, ma non a me.
👉Poi, col tempo ho capito che il biglietto era stato solo un'avvisaglia. A ruota sono arrivati gli striscioni pubblicitari, le recinzioni, i consigli, le regole, le tutine di moda, i cronometri, i sensi unici, perfino le musichette.
👉Infine, il passo pattinato ha trasformato lo sci di fondo in competizione. E gli "sportivi" hanno cominciato a comportarsi da padroni,

domenica 15 febbraio 2015

Ritiro dei ghiacci: c'è chi sta peggio di noi...

In fatto di disordini climatici, ecco cosa succede nel Caucaso...
Dalla rivista del CAI "Montagne360" (febbraio 2015, pag 67); una selezione degli scatti
di "Sulle tracce dei ghiacci" è ospitata nel sito di National Geographic italiana.
E' arrivato l'ultimo numero della rivista del CAI. Un fotografo italiano si è preso la briga di rifare (un po' qua e un po' là, in giro per il mondo) le vecchie fotografie dei tempi eroici, quelle scat- tate con gli apparecchi a lastra e prima dell'avven- to del colore.
Il suo progetto fotografico "Sulle tracce dei ghiac- ciai" colpisce più di molti calcoli.
Il ghiacciaio Tvuiberi si trova nel Caucaso tra il monte Ushba e il monte Tetnuldi (Caucaso maggiore lato giorgiano) e le due foto sono state scattate a 127 anni di distanza.
Quella in bianco e nero risale al 1884 ed è stata fatta da Mor von Dechy (Royal Geographical Society britannica), invece quella a colori è del fotografo italiano Fabiano Venturi e risale al 2011.
In questo lasso di tempo il fronte si è ritirato di oltre 4 chilometri. Come si vede, al suo posto c'è oggi una fitta foresta.

venerdì 13 febbraio 2015

Su e giù per il Renon: al Grumer Eck da Bolzano

Giro ad anello che da Bolzano sale al Grumer Eck/Monte Tondo e torna in città transitando dalla passeggiata di Sant'Osvaldo.
Altipiano di Renon
Si sale dal centro città lungo il tracciato della vecchio trenino del Renon e si ritorna percorrendo la passeggiata cittadina Oswald Promenade (in italiano "passeggiata di Sant'Osvaldo). Nella foto una vista sul colle di St. Magdalena presa appunto dalla Oswald Promenade.
Passeggiata di Sant'Osvaldo
L'anello si chiude con bella vista sui vigneti posti alla periferia settentrionale
del capoluogo. Un percorso analogo ma con partenza e arrivo dal ponte di S.
Antonio è descritto nel blog di Fernando Gardini.
Vedi altre foto in Picasa Web Album.

Mi ero sempre chiesto dove diavolo fosse l'enorme croce che il gran zelo religioso ha piazzato sopra la città di Bolzano e che dal fondovalle si può usare da puntatore per indovinare la posizione di Oberbozen/Soprabolzano e dell'altipiano del Renon.
GPS Renon
Scarica la traccia GPS da Every Trail.
Per arrivarci a piedi dalla città ci si può arrampicare lungo ciò che rimane del tracciato della vecchia ferrovia del Renon (oggi sostituito dalla funivia) e poi imboccarre il "sentiero del Castagno" che con percorsoampio e circolare che sisvolge per lo più nel bosco ritorna in città dal versante della Val Sarentino. La ripida stradina che dalla attuale stazione a valle della funivia si arrampica al colle di S.Magdalena, infatti, altro non è che il vecchio percorso del trenino del Renon. E' veramente ripida enon c'è da stupirsene perchè si trattava del tratto a cremagliera. Quando, più in alto, la si abbandona per seguire il Keschtnweg (sentiero del castagno) si entra nei boschi di castagni e tutto cambia e il percorso torna ad essere

domenica 8 febbraio 2015

Il ristorante "Cima 12" in Valsugana

Ai piedi dell'Altipiano di Asiago, dove inizia la Val di Sella.
Ristorante Cima 12
Il "Ristorante Cima 12" si trova all'imbocco della Val di Sella, alla periferia di Borgo Valsugana, proprio in vista di Cima Dodici. Sul posto è noto come "dal Grepia" ed è anche una buona tappa per chi torna dall'Eremo di San Lorenzo o da una traversata della dorsale dell'Armentera.
Ristorante Cima 12
E' ruspante ed autentico, privo di raffinatezze, decisamente pop nell'aspetto e nella
sostanza. Forse non tutti gli ingredienti, ma il modo di cucinare e imbastire i piatti
ha un odore di "chilometro zero" che viene dagli usi e dai gusti del posto.
La scomparsa delle locande e delle trattorie s'è portata dietro la sparizione di certi piatti casalinghi diffusissimi, di pronta fattura e a basso costo.
Pietanze buone e semplici passate da una generazione all'altra sono state soppiantate da improbabili accostamenti basati più sull'aspetto che sulla sostanza, roba che non deve piacere ma "sorprendere" e "emozionare".
Ristorante Cima 12
D'estate si mangia fuori, in mezzo al verde, d'inverno nella sala da pranzo sepa-
rata dal bar. Si mangiano frittata e patate in padella, canederli in brodo, gulasch
con polenta e patate. Fa il paio col "Pozzo" di San Lorenzo, sul Carso triestino.
Ricette volatilizzate, evaporate, dimenticate, sparite come gli osti, sostituiti da "ristoratori" slegati dalle tradizioni popolari e dal tessuto locale, sparite come le cuoche soppiantate da "chef" di dubbia origine.
Nelle periferie e nei paesi, qualcosa si trova ancora. Basta chiedere agli indigeni, per esempio al pompista del distributore.
👉Al "Cima 12" si mangia quello che c'è in cucina, le scorte possono cambiare da un giorno all'altro, e questo spiega la mancanza di un menù "alla carta".
Quello che non cambia è lo stile, ci sono i primi "da camionista", le patate in padella, i canederli, il gulasch, la peperonata, le frittate di uova, insomma quei "piatti della casalinga" che riflettono un perdurante legame con le tradizione e le identità del territorio. Trovatemi un posto dove si possa ancora ordinare una frittata, come qui al Cima Dodici!
👉P.S: sembra fatto apposta per tenere lontani i bamboccioni trend&brand, che infatti lasciano recensioni desolate: "che tristezza!!!!!!!!!!!! cibo mediocre servito con nn curanza in un locale vuoto in piena stagione".

mercoledì 4 febbraio 2015

A Pregasina per le antiche strade (Lago di Garda)

Lunga passeggiata su fondo misto: vecchi asfalti, mulattiere selciate e sentieri di montagna.
Pregasina
Da Pregasina verso nord. Il piccolo borgo di Pregasina è adagiato su un ripiano erboso, un terrazzo campestre a 536 metri di quota, in un silenzio idilliaco. Pochi ettari coltivabili in equilibrio sulle acque del Garda. Un tempo vi si esercitava anche la lavorazione della pietra e il contrabbando, oggi vive di turismo. Il paese è anche punto di parteza per belle escursioni sulle tranquille e  isolate cime retrostanti di Monte Guil (m 1.322), Cima della Nara (m 1.376) e Cima Bal (m 1.260), in un settore delle Alpi Ledrensi decisamente poco affollato.

Pregasina
Salendo a piedi dal lago di Garda si percorre la storica strada del Ponale che da
Riva portava in Val di Ledro e che dal 2004 è diventata il sentiero Giacomo Cis.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album. 
Da qualche anno un lunga galleria rettilinea ha bypassato la vecchia strada che, assieme agli antichi percorsi pedonali, è diventata regno di escursionisti e biciclettari, che si muovono liberi sui tornanti ancora asfaltati.
Fino al 1953 il paesino era collegato alla vecchia strada del Ponale per mezzo di una antica mulattiera selciata che venne abbandonata in seguito alla co-
struzione di una nuova strada ampia e asfaltata che però dopo
GPS Pregasina
Scarica la traccia GPS da Every Trail.
appena una generazione venne sostituita dalla lunga galleria rettilinea.
Ci siamo addentrati in questa ragnatela di percorsi dismessi direttamente dal lungolago di Riva, imboccando il percorso ciclolopedonale ricavato dal tracciato della vecchia strada del Ponale. Arrivati al vecchio bivio per Pregasina, abbiamo imboccato il vecchio asfalto, per abbandonarlo quasi subito per una bella (e ripida) mulattiera perfettamente selciata. Dopo poco si cambia di nuovo

lunedì 2 febbraio 2015

Rock Climbing Hall

Acciaio e fibrocemento nel paese degli Ayatollah.
Lavorando di Photoshop e di Autocad anche 'o scarrafo è bello a mamma soja.
La pochezza dell'architettura globalizzata non conosce frontiere: dalle nostre
Dolomiti ai monti dell'Iran il disprezzo per il quadro ambientale, per il paesaggio,
per i materiali e le forme del luogo è l'esperanto degli architetti in cerca di notorietà
(e di complicità nelle amministrazioni locali).
Non si tratterebbe di una palestra ma di una "esperienza di arrampicata nel villaggio di Polur, popolare campo base degli alpinisti di tutto il mondo, per la scalata del Monte Damavand, la vetta più alta in Iran". Nel consueto linguaggio dell'architetto-narciso l'autore sostiene che "questa roccia artificiale realizzata con una struttura tubolare d’acciaio, ricoperta da pannelli bianchi di fibrocemento, si mimetizza bene nel paesaggio di montagna innevata". Secondo lui questo "frastagliato e sfaccettato frammento poligonale di montagna" stabilirebbe "un forte legame tra gli amanti scalatori e il paesaggio circostante".