giovedì 31 ottobre 2013

Le camere oscure digitali

In attesa che il software gratuito faccia quel passo in più che ancora gli manca...
Gimp Photoshop Elements
Il gruppo del Sella è quasi in controluce; lo scatto in formato RAW è stato fatto a
100 ISO con un grandangolo. Ho schiarito un poco le ombre e anche aumentato
la nitidezza applicando una leggera maschera di contrasto.
Photoshop, con la sua nuova politica "solo per abbonati" non mi troverà fra i suoi clienti futuri.
Ho provato prima il software gratuito Gimp e poi anche Elements, la versione "povera" del blasonato prodotto Adobe.
Ovviamente tifavo per Gimp, soprattutto adesso, dopo che con l'ultima versione l'interfaccia è stata migliorata e resa meno ostica.
Tuttavia credo che Gimp abbia ancora della strada da fare, pro-babilmente il suo handicap mag-giore sta ancora nella sua scarsa usabilità, i comandi ci sono ma sono macchinosi, di difficile inter-pretazione ed uso. In un modo o nell'altro si finisce sempre con lo sbagliare qualcosa.
Per adesso scelgo Elements, anche se costa un centinaio di Euro.

martedì 29 ottobre 2013

Il Peller d'autunno (dal bivacco Iuffmann)

Chiuso il rifugio e passato il casino estivo, il piccolo bivacco in legno che affianca il rifugio Peller da il meglio di sè.
Croce del Peller
Dalla cima del Monte Peller: vista sul Pian della Nana.
Pur essendo una costruzione separata, fa le funzioni di locale invernale.
Facciamo base lì (il parcheggio auto è a dieci minuti) e ci dedichiamo ad una cena fin troppo elaborata mentre il pomeriggio diventa sera.
Al mattino Bruno ed io saliamo al Peller, Gigi e Paolo si dedicano, con calma, alla preparazione del pranzo.
locale invernale del rifugio Peller
Il bivacco Iuffmann, completamente in legno, è dotato di stufa a legna.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
La notte non ha portato ghiaccio, la poca neve è bagnata e in complesso il salto boscoso e roccioso che porta sul cupolone sommitale non ci fa penare. Siamo su in fretta, il panorama cambia e sembra di essere veramente in inverno, ma la brezza non è gelida e anche qui la neve è molle. In fondo, è ancora autunno.
Prima della globalizzane e della deregulation dei voli aerei il cielo era quasi sempre pulito, anche lungo le rotte principali; oggi le strisciate bianche lasciate dai voli low-cost sono particolarmente numerose.
Il tracciato in Google Earth.
Sotto di noi un suggestivo materasso di nuvole.
Molto bella la vista d'infilata sul Pian della Nana, sembra una ripresa dall'elicottero.
Il ritorno è ad anello, passando dalla Croce del Peller.

Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 1.990 circa (Biv. Iuffmann)
Quota massima: m 2.320 (Monte

venerdì 25 ottobre 2013

Al rifugio Puez da Passo Gardena

Una bella merenda estiva  al centro dell'altipiano Puez-Gardenaccia.
altipiano Puez Gardenaccia
Il rifugio Puez, alla base del Puezkofel, tra le tipiche sabbie di questo altipiano.
Partendo da Passo Gardena si ha l'accesso più comodo a questa piattaforma di rocce e sabbie posta al centro delle Dolomiti più classiche e ladine, in un triangolo definito dalla Val Gardena,dalla Val Badia e dalla Valle di Funes.
GPS Rifugio Puez
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
Da Forcella Crespeina: la Chedul Tal che scende verso la Val Gardena.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Il sentiero che sale da Passo Gardena è ottimamente tracciato, e costituisce un tratto dell'alta via numero 2. Si svolge fra panorami mutevoli e scorci sempre diversi complici le due (modeste e graduali) perdite di quota con successive risalita, la prima dopo la forcella Crespeina e la seconda dopo la forcella Ciampei.
👉Niente di impegnativo, il percorso si mantiene nei limiti della piena fattibilità per tutti, un'escursione che assomiglia ad una camminata.
Il nostro obiettivo era modesto: sosta al rifugio Puez (incredibilmente non c'ero mai stato) con relativa merenda. E così è stato, con piena soddisfazione. Per i panorami, le foto parlano da sole.
xxxx
Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 2.121 (Passo Gardena)
Quota massima raggiunta: m 2.528 (Forcella Crespeina)
Dislivello assoluto: m 407
Salita cumulativa: m 1.018
Discesa cumulativa: m 995
Lunghezza con altitudini: 15,8 chilometri
Tempo netto totale: 5:30 ore
Difficoltà: E

Descrizione del percorso: da

lunedì 21 ottobre 2013

L'estate, arrivata in ritardo, ha spostato in avanti anche il calendario dell'orto

E così il rito dei pomodori verdi è scivolato addirittura ad ottobre.
insalata di pomodori
Di solito l'invasamento, per me ormai tradizionale, è una operazione da inizio estate, raccoglierli prima che diventino rossi.
Quest'anno i pomodori non riusciranno nemmeno a maturare, ed è già tanto che le piante abbiano prodotto qualcosa.
Per la mia giardiniera verde va bene anche così, anzi meglio perchè ci sarà qualche barattolo in più.

giovedì 17 ottobre 2013

Una compatta per backpackers

Se deve essere proprio tascabile, non è così facile da scegliere.
compatta da zaino
Panasonic Lumix LX7 (vedi prova DPreview).
Enrico è un'incallito viaggiatore, è stato dappertutto, credo gli manchino solo la Svizzera e San Marino, e da un po' ha smesso di trascinarsi dietro la reflex (una Nikon D70).
Chi viaggia davvero - e spesso a piedi - finisce con l'apprezzare altre doti oltre al mirino e alla qualità delle ottiche. I trek nepalesi e gli affol-lamenti urbani, i paesi musulmani e la necessità di non attirare l'attenzione, il riserbo di lama e religiosi vari e, last but not least, il peso nello zaino, gli hanno fatto apprezzare la versa-tilità point and shot delle compatte.
Nikon Coolpix P330 (vedi prova DPreview).
Ora si lamenta della sua piccola Canon, buona resa ma così sensibile agli abbagliamenti con-troluce (il cosiddetto flare) e chiede di meglio.
Dovessi scegliere direi: tascabile dotata di piccolo zoom che inizi da 24 mm equivalenti per i paesaggi, l'architettura e gli interni. E poi che l'ottica sia di buona qualità. Assicurazioni contro il flare non ce ne sono, quindi puntare sulla qualità. Ne ho selezionate tre da taschino, ma tutte di fascia alta. Non sono rugged, ed è un peccato (ma per quanto ne so 24 mm rugged non ne esistono).
Canon Powershot S120 (vedi prova DPreview).
Nota: per quando riguarda invece le compatte ad ottica intercambiabile, sono tutte sensibilmente più ingombranti. Sta però per uscire una coppia corpo+zoom che potrebbe fare alla bisogna: la nuova Lumix GM1 con zoom 24-64 mm equivalente.
L'obiettivo è veramente compatto e l'ingombro complessivo non dovrebbe allontanarsi troppo da quello delle tre compattine ad ottica fissa. Il sensore di dimensioni maggiori permetterebbe poi di "croppare" i file di un buon 50%, portando di fatto l'escursione dello zoom fino a - diciamo - un 120 mm "percepito".

martedì 15 ottobre 2013

Al rifugio Petrarca all'Altissima (dalla Val Passiria)

Si trova al margine settentrionale del Texelgruppe/Gruppo di Tessa, a nord di Merano.
Il rifugio Stettinerhütte/Petrarca all'Altissima è situato a 2.875 metri di quota nei
pressi dell'Eisjöchl/Passo Gelato, che è lo spartiacque tra la Pfossental/Val di
Fosse e la Pfelderer Tal/Val di Plan (fra la  Val Senales e la Val Passiria).
E' una camminata d'alta montagna, del tutto priva di difficoltà tecniche ma con parecchio dislivello e condizioni ambientali decisamente alpine.
Con queste premesse, è per-corribile da tutti, ma non a inizio stagione perchè in alto si incontrerebbero tratti innevati.
Lazinser Hof
L'odierna Jausenstatio Lazinser Hof nell'alta Pfelderer Tal/Val di Plan è un
esempio di Haufenhof, maso costituito da più edifici con funzioni differenziate
che conferiscono all'insediamento l'aspetto di un villaggio. Sullo sfondo, se-
minascosta fra le nuvole,  si distingue la vetta della Hohe Wilde/L'Altissima.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
👉Si inizia in piano dal paese di Pfelders/Plan seguendo il fondo-valle che punta ad ovest fra vasti prati falciabili. Ma una volta raggiunta la testata di valle alla Lazinser Alm/Malga Lazins, ecco che l'ambiente si fa decisamente alpino, il sentiero ampio e ben tracciato sale sempre più in alto, con zig-zag alternati a traversi pianeggianti e rampe molto ripide fino a guadagnare l'ampio gradone della Lazinser Schneide con i sui numerosi laghetti.
Passiamo infine per alcuni tratti ricoperti ancora di neve, nonostante sia estate, e raggiungiamo dopo circa 4 ore di cammino ed un dislivello di 1.250 metri il rifugio.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
👉Dietro al rifugio si innalza la mae-stosa cima della Hohe Wil-de/Altissima, m 3.480, davanti c'è l'accoppiata Hohe Weisse/Cima Bianca Grande (m 3.278) e Kleine Weisse/Cima Bianca Piccola (m 3.059).
👉Il Passo Gelato (m 2.895) è lì a cinque minuti, ma siamo senza ramponi e evitiamo di percorrere il breve pendio che ci porterebbe a buttare l'occhio sui masi della Val di Fosse (con Aurelio ci siamo passati la scorsa estate, è un posto veramente bello!).

sabato 12 ottobre 2013

Prima neve 2013

Ottobre balengo con i pomodori nell'orto e la neve dietro casa.
Dopo una prima, leggera spolve-ratina, ecco la neve in quota mentre nei campi le mele sono ancora sugli alberi. In valle piove ormai da giorni e i quattro pomodori dell'orto sop-portano stoicamente.
Ormai il ritardo è di due interi mesi ma non sono ancora marciti sulle piante. Non faranno in tempo a maturare, ma il piacere di imbarattolarli da verdi, quello me lo concedono. Anche il radicchio variegato resiste, ma con qualche marciume vicino a terra. 

venerdì 11 ottobre 2013

Giro del Monte Roen, in alta Valle di Non

Giro ad anello diviso in due: rilassante camminata in quota fra mughi e praterie all'andata, sentiero attraverso un bosco intricato che prosegue con passaggi attrezzati ed espostial ritorno.
Il Gruppo di Brenta scendendo dal Roen alla Wetterkreuz/Croce del Temporale.
Questa escursione inizia tranquilla e turistica ma si fa via via più impe-gnativa fino a giustificare il nome del sentiero che porta dalla Wetterkreuz fino allo Überetscher Hütte/Rifugio Oltradige (m 1.737): sentiero "dei Camosci".
Il versante atesino del Roen, col sentiero attrezzato che lo taglia orizzontalmente.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Il tratto iniziale dalla Malga di Rome-no alla cima del Roen è veramente rilassante, un tracciato turistico che si snoda fra i mughi della larga e prativa cima del monte.
Il ritorno avviene lungo un percorso vario e interessante che scende dapprima alla Schwarzer Kopf/Testa Nera (m 2.030) e poi si mantiene sullo scosceso versante orientale, transitando 300 metri più in basso della cima prativa e tagliando in orizzontale la scoscesa parete del Roen che dà sulla Val d'Adige. Per farlo si incunea in un bosco ripido e selvatico con percorso non sempre chiaro e ben segnato e che avrebbe bisogno di manutenzione.
Scarica la traccia GPS da Every Trail.
Nella parte terminale passa anche per tratti scoscesi, franosi e sabbiosi dove i cordini metallici forniscono la sicurezza necessaria.
Molto belle le ampie vedute che si godono dal pianoro sommitale e dalla Wetterkreuz.
Curioso e inaspettato il Sentiero dei Camosci (che avrebbe proprio bisogno di manutenzione, soprattutto nel bosco dove fra alberi caduti, smottamenti e scarsa segnaletica si rischia di perdere la traccia).

lunedì 7 ottobre 2013

Razza partigiana

Il partigiano Marincola era uno strano tipo.
resistenza in trentino
"Razza Partigiana" di Carlo Costa e Lorenzo Teodonio, Iacobelli Editore, Roma, 2008.
Giorgio Marincola era figlio di un maresciallo del Regio Esercito e di una donna somala. Dopo l’8 settembre del '43 combattè nelle fi-la delle brigate “Giustizia e Libertà“.
La sua storia partigiana si snoda da Roma, al Biellese e alla Val di Fiemme, dove i nemici lo freddarono alle spalle a un posto di blocco nei pressi di Stramentizzo il 4 maggio 1945. Era il fratello di Timira.

venerdì 4 ottobre 2013

La giardiniera della Betta (la ricetta)

Non lasciamoci fuorviare: la Betta è tutt'altro che una desperate housewife. E' capace di andarsene sul Kilimangiaro con le amiche per poi girarsi e calpestare un bel 6.000 in Nepal.
conserva di verdure sotto vetro
Quando si muove nella cucina del suo locale di Predazzo di sicuro non si perde dietro alle mode e alle stramberie estetizzanti della nouvelle couisine.
La sua è una cucina del posto e - per qualche spirito patinato - forse scontata: con lei niente "lingue di francolino su letto di rucola" ma piuttosto modi personali di preparare certi piatti-base della cucina del buon senso, come questa giardiniera in barattolo (in realtà un antipasto) per la quale
 servono sei verdure diverse: 
 3 etti di peperoni.
 3 etti di fagiolini,
 3 etti di cipolline,
 3 etti di sedano,
 3 etti di carote,
 3 etti di cavolfiore.
 Le istruzioni dicono che il liquido di governo deve comprendere: 
● 4 bicchieri di olio di oliva,
 1/2 litro di aceto,
 1 etto di zucchero e 2 cucchiai di sale,
 1 tubetto di concentrato di pomodoro,
 1 etto di capperi,
 4 acciughe,
 4 chiodi di garofano, noce moscata e pepe a piacere.
 E infine ecco le indispensabili istruzioni per la cottura (scaglionata): 
► mettere in una pentola aceto, zucchero, sale, olio, capperi, acciughe, concentrato di pomodoro e le spezie. Cuocere per 5 minuti;
► aggiungere fagiolini, sedano e carote e cuocere per 10 minuti. Poi aggiungere cavolfiore e cipolline e cuocere per altri 8 minuti. Infine aggiungere i peperoni e cuocere per altri 5 minuti;
a scelta far cuocere il tutto per ulteriori 5 minuti. E poi:
► invasare ancora caldo. Nota: le dosi sopra descritte sono indicative. Betta dice che ne escono alcuni vasetti "Quattro Stagioni" medi (come quello che abbiamo aperto e spazzolato nel suo ristorante di Predazzo).