lunedì 15 settembre 2025

Il Rifugio Oltradige, sul cengione del Monte Roen

L'Überetscher Hütte/Rifugio Oltradige si trova sotto la cima del Monte Roen, circa 300 metri più in basso, sul versante verso la Val d’Adige.
Materiali, finiture e arredi sono quelli della tradizione alpinistica novecentesca: c'è l'angolo-reception col ripiano per il libro-firme e anche una veranda in legno vetrato che cattura i raggi solari e aiuta il riscaldamento a legna. Di proprietà della sezione bolzanina del CAI, è gestito da una coppia giovane che lo tiene come un bombo ed evita deragliamenti dal solco della tradizione.
Oggi si chiamerebbe "pergola bioclimatica climatizzata" ma è semplicemente una
veranda di legno vetrato, come ve ne erano tante, e non solo in montagna...

Si raggiunge facilmente a piedi dalla vicina Malga di Romeno, che invece sta sul versante noneso del vasto Monte Roen, punteggiato di malghe.
Si trova su un largo cengione boscoso che taglia il versante atesino ed ha alle spalle trecento metri di roccia che lo separano dalla cima del Roen. Si raggiunge in un quarto d'ora di cammino all'ombra su forestale e guarda sulla Bassa Atesina: ecco spiegato il nome Überetscher (Oltradige).
Gli escursionisti vi fanno tappa prima di salire la ferrata del Roen che lo collega di-
rettamente con la vetta o tornando dalla Testa Nera durante 
il giro del Roen; i turi-
sti lo vedono invece come meta a sè stante raggiungibile con una breve passeggia-
ta nel bosco partendo dalla Malga di Romeno, per appagare la vista e lo stomaco.
Si trova in una posizione invidiabile, è un confortevole balcone posto in alto sulla valle.  Da qui lo sguardo scavalca la Bassa Atesina e raggiunge i vari gruppi dolomitci trentini, la lunga catena dei Lagorai ed anche le cime della cresta di confine.
👉Cenni Storici: fu costruito dalla Sezione Überetsch del DuÖAV e inaugurato nel 1913. Passato in proprietà alla Sezione CAI di Bolzano nel 1924, è stato ristrutturato ed adeguato a più riprese, lasciando però inalterato l’aspetto esterno in pietra viva. Il rifugio si trova sotto la parete rocciosa della Cima del Roen accanto all’attacco della via attrezzata che porta in poco meno di due ore sulla cima. Ricettività: 20 posti letto.
Dal rifugio Oltradige anche il Sentiero dei Camosci, che raggiunge la Testa Nera del Roen, un sentiero non difficile ma con un doppio passaggio delicato ed esposto, che è però ottimamente attrezzato con cordino fisso da ferrata: portare l'imbrago!

Con partenza ed arrivo dalla Malga di Romeno (qui sopra) e sempre transitando dal rifugio Oltradige, si può anche fare l'escursione ad anello giro del Monte Roen. Oppure si può compiere il giro delle Malghe del Roen compreso il bellissimo bivacco degli Alpini ricavato da malga di Don. Malga di Romeno si può raggiungere a piedi dal Passo della Mendola o in macchina da Romeno.



mercoledì 10 settembre 2025

Il teleobiettivo del Google Pixel 9 e la foschia

Gli algoritmi post-scatto del Pixel 9Pro non vincono la foschia delle giornate estive: nè il tele ottico nè il suo extrazoom digitale da 30x.
Per togliere la foschia serve un passaggio in Photoshop. Ecco per esempio i boschi di Aldino ripresi dal belvedere Enzbirch (m 1.250 in una giornata di moderata foschia) con l'opzione "5x", cioè con il tele ottico: l'inquadratura è quella di un tele da 110 mm nel formato pellicola. Nel riquadro vediamo invece ciò che si ottiene attivando anche l'ulteriore ingrandimento digitale di 30x: per rendere la cosa accettabile è stato necessario un passaggio in Photoshop il cui il filtro "riduci foschia" ha lavorato bene.
Con il super-zoom digitale da 30x la qualità del file che si ottiene è questa. Le con-
dizioni di illuminazione del soggetto e la foschia pesano molto, tanto più nella foto-
grafia di  paesaggio e ancora di più nei controluce.
E i risultati i risultati sul campo? Il teleobiettivo del Google Pixel 9Pro non può certo essere paragonato a quello di una macchina fotografica ma è certamente utilizzabile per prendere "appunti fotografici". Sapendo questo, sappiamo anche cosa aspettarci e cosa no.
👉La lente in dotazione è un 5x che corrisponde ad un teleobiettivo da 110 millimetri nel formato pellicola. Il teleobiettivo ottico è zoomabile digitalmente fino ad un rapporto di 30x. 
👉L'immagine prodotta dallo zoom 30x corrisponde a quanto inquadra un teleobiettivo di 660 millimetri nel formato pellicola e il risultato non è un gran che ma d'altra parte chi mai vorrebbe portarsi un cannone nello zaino? Nel campo dei supertele i più leggeri e compatti sarebbero gli obiettivi a specchio, non proprio dei pesi piuma...
👉Se la luce è buona il risultato è accettabile ma il nemico numero uno è la foschia, che mette in crisi l'algoritmo interno con cui il Pixel tratta il file catturato dalla lente prima di registrarlo nella memoria di bordo.

domenica 7 settembre 2025

L'insalata di pomodori e cetrioli condita amara

Pomodorini affettati col coltello e cetrioli affettati con la mandolina, e dunque sottili sottili. Insaporiti con basilico, prezzemolo e artemisia.
L'amarognolo del condimento viene dall'artemisia, una piantina ben nota ai contadini ma circondata dalla fama sinistra che le viene dall'essere la materia prima dalla quale si ricava l'assenzio, la "fata verde" dei poeti maledetti. Comunque qui non c'è nessun distillato: ne ho solo tritate le foglie per far virare verso l'amaro il condimento di un'insalata estiva di pomodori e cetrioli.
Il basilico, il prezzemolo e l'artemisia vanno tritati e mescolati assieme.
Non poteva mancare l'aroma del basilico ma è l'amaro dell'artemisia che prevale nel condimento, temperato dalla presenza del prezzemolo.
Condita con una spruzzata di pene bianco, olio di oliva, aceto rosso di vino ma niente sale, sostituito da un trito amarognolo e di prezzemolo, basilico e artemisia (40-40-20%). 
Ancora prezzemolo e artemisia ma stavolta su patate lesse assieme al pepe nero.
👉I pomodori ciliegini vengono dall'orto di Carlo. Saporiti e croccanti, Sono nel frigo da 15 giorni e sono ancora perfetti, maturi ma consistenti come appena colti; quelli del supermercato, invece, durano qualche giorno e poi diventano molli e immangiabili. Lo stesso mi succede con i più costosi pomodorini comperati in una "boutique della verdura". Alla fine la differenza fra supermercato e boutique sembra stare più che altro nella presentazione e nei sacchetti: la carta al posto della plastica.
Ma ho idea che la vera differenza sia la crescita nella terra dell'orto anzichè sotto una serra industriale e l'innaffiatoio anziché gli impianti di irrigazione.


lunedì 1 settembre 2025

Al belvedere Enzbirch dal maso Högger Hof

Una panchina sospesa a picco sopra Laives e la Bassa Atesina. Dove c'era un antico Steinzeitsiedung, un insediamento dell'età della pietra.
Ci si arriva dai boschi del Breitenberg/Monte Largo,  sull'altipiano di Deutschnhofen/Nova Ponente.
Quattro esperimenti col teleobiettivo 5x del Google Pixel 9Pro (equivale ad un 110
millimetri nel formato pellicola: puntando verso la Paganella (con Cima Roccapiana
e il Corno di Tres); la valle dell'Adige tra Bolzano e Merano; zoom sulla coppia Cor-
no Bianco
-Corno Nero e infine dettaglio su mas
o Göller, lungo il sentiero che sale
da Bronzolo alla Rotwand/Parete Rossa e al lago Göller See di Aldino. L'Enzbirch è
stato anche uno Steinzeitsiedung, un insediamento dell'età della pietra).
Vedi le altre foto in Google Foto.
E' una facile passeggiata su forestale, carrareccia e sentiero che si snoda sull'altipiano di Nova Ponente, i cui panorami ariosi godono di un doppio affaccio: sui vasti pascoli dell'altipiano di Aldino-Pietralba e il Gruppo di Latemar alla partenza, sulla vallata dell'Adige da Laives a Merano dall'aereo belvedere Enzbirch (sulla verticale di Laives) alla panchina-belvedere.

Quote e dislivelli (dati del GPS):
Quota di partenza/arrivo: m 1.361 (parcheggio)
Quota massima raggiunta: m 1.369
Quota minima raggiunta: m 1.218
Dislivello assoluto: m 8
Dislivello cumulativo in salita: m 200 circa
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.

Dislivello cumulativo in discesa: m 200 circa
Lunghezza con altitudini: km 3,9
Tempo totale netto: ore 1:30 AR
Difficoltà: E

Descrizione del percorso: la traccia GPS toglie ogni problema di orientamento e rende superflua la descrizione dettagliata. Gli ultimi metri prima della panchina richiedono assenza di vertigini e fermezza di piede perchè sono in una sassara che si affaccia sul vuoto. Questo impedisce di classificare il percorso come turistico (T). Fare attenzione.

Come arrivare: dal centro di Deutschonfen/Nova Ponente bisogna seguire le indicazioni turistiche (segnaletica marrone) per il maso Hoegger Hof, che si raggiunge dopo 4 chilometri di stradina asfaltata (ristoro, parcheggio). Vedi anche l'apposito pulsante "Ottieni indicazioni" in Wikiloc.

martedì 26 agosto 2025

Zuppone di pane, mozzarella, pomodori e cipolla

Uno zuppone per l'estate. Fatto con pane vecchio, mozzarella, cipolla e pomodori. Che si può anche portare nello zaino.
Imbastito in fretta con pane bianco raffermo, mozzarella, pomodori e cipolla bianca. Condito con aceto di vino rosso, olio di oliva con peperoncino, origano, prezzemolo, pepe nero, sale. Sopporta lo zaino perchè il pane assorbe ed evita i ristagni del condimento.
Lo zuppone pane-mozzarella-pomodori-cipolla (in alto a destra) assieme ad altri "zupponi da bivacco" che sopportano bene il trasporto nello zaino: di insalata di riso, di tonno e fagioli, di uova sode e verdure.

giovedì 21 agosto 2025

Malga Brenta Alta: da qui passò anche Freshfield

La malga Brenta Alta è a quota 1.250 in Val Brenta, la valle che da Sant'Antonio di Mavignola sale verso il Brenta e punta al Rif. Brentei.
Dietro la malga da sinistra: Torre di Brenta, Sfulmini, Campanile Alto, Brenta Alta, Bocca di Brenta, Brenta Bassa, Cima Margherita, Tosa e Crozzon (foto di Moreno Borz). "Proprio al centro di tanta bellezza, imponente di fronte a noi si ergeva una roccia colossale, uno dei più prodigiosi monumenti delle forze della natura." (D.W. Freshfield)
Malga Brenta Alta si trova proprio al di sotto il Rifugio Brentei nella omonima breve
valletta che da sale dalla Valle di Campiglio puntando verso il cuore del Brenta cen-
trale, con il Crozzon di Brenta in bella evidenza.
Questa antica malga della Val Brenta si trova lungo il tradizionale percorso di accesso al nodo centrale del Gruppo, la via battuta dai pastori che portavano le pecore fin sulla scala di Brenta e successivamente dai primi alpinisti, protagonisti di quel turismo esplorativo di fine Ottocento che ha fatto la storia delle Dolomiti e dell'intero arco alpino.
👉Malga Brenta Alta era di proprietà delle Regole, gli statuti che disciplinavano l'uso collettivo dei beni comuni come boschi, prati, sorgenti e torrenti, ed è stata ricostruita nel 2003 ma il suo interno riesce ancora a
Quattro miei scatti del 2014, di ritorno dalla Bocchette Centrali.
restituire le atmosfere di un tempo. E' stata abitata dai pastori durante l'alpeggio estivo fino al 1949, ed ora è un semplice punto d'appoggio, un bivacco sempre aperto come riparo di emergenza.
👉Nei documentazione scritta locale il suo nome compare nel 1893 cioè parecchio tardi, quando ormai serviva anche come punto di appoggio per gli esploratori, topografi e pittori che avevano iniziato a frequentare la Val Brenta dalla seconda metà dell'Ottocento.
Una vecchia foto del 1949, quando era ancora in attività.
A dispetto del nome, non si tratta di una malga vera e propria, ma di un punto d'appoggio per i pastori delle pecore. Ciò spiega la mancanza dello stallone e della "casara" per la lavorazione del latte.
"Su questo austero soppalco assieme ai pastori dormirono anche i primi esploratori, topografi e pittori, molti dei quali inglesi (John Ball, Francis Fox Tuckett, Amelia Edwards), che a partire dalla seconda metà dell'ottocento cominciavano a frequentare e far conoscere al mondo le straordinarie bellezze del Brenta."
(Moreno Borz, blog Vecchiescarpe).

sabato 16 agosto 2025

Nella ex-locanda "Altreier Hof" di Altrei/Anterivo

L'antico bar del villaggio conserva ancora oggi l'atmosfera d'un tempo.
E' proprio al centro del nucleo antico di Altrei/Anterivo, da dove si parte per l'escursione a piedi alla panoramica Krabes Alm, nel parco naturale del Monte Corno. Ha mantenuto i tradizionali soffitti bassi e l'arredo in legno con le lunghe panche allineate alle pareti.
Essendo situato su un terrazzo soleggiato esposto a sud, Anterivo gode di un buon
clima. Il bar Altreier Hof è nato come locanda, cioè offriva anche alloggio ai viag-
giatori, una formula un tempo diffusissima ma oggi quasi abbandonata.
Altrei/Anterivo è un piccolo borgo, che si trova al confine linguistico tra l'Alto Adige e il Trentino.
👉E' di lingua e cultura tedesca anche se si affaccia sull'Avisio trentino, tuttavia ha pochi masi e le superfici coltivate sono molto frammentate, come avviene nelle valli di tradizione latina: sembra incerto circa la sua identità, forse perchè prima dell'accordo De Gasperi-Gruber fra Italia ed Austria del 1946 questo comune di lingua e cultura tedesca era amministrativamente aggregato ai comuni delle valli dell'Avisio, che facevano parte del Trentino.
Il bar fa panini e toast e serve la birra (leggera e fresca) del Santuario di Pietralba.
👉Una curiosità: dalla fine del XIX secolo fino agli anni '60 del XX secolo qui si coltivava un caffè che veniva prodotto con i lupini:
La sua menzione più antica risale al 1897 nella biografia di Johann Baptist Zwerger, un principe-vescovo originario di Anterivo.
I lupini sono stati utilizzati come surrogato del più costoso caffè fino agli anni '60 del Novecento. In quel periodo, con la maggiore disponibilità e accessibilità del caffè tradizionale, l'uso del "caffè di Anterivo", dal sapore simile alla nocciola, è diminuito quasi fino a scomparire.
Tuttavia, alcuni abitanti hanno continuato a coltivare e conservare i semi. Agli inizi del Duemila, grazie anche a ricerche e all'impegno di un gruppo di agricoltori locali che si sono uniti in associazione, la coltivazione del lupino di Anterivo è stata riscoperta e rilanciata. Dal 2005, l'Associazione dei coltivatori di caffè di lupino di Anterivo promuove la coltivazione, la tostatura e la commercializzazione di questo prodotto unico, che dal dicembre 2022 è anche un Presidio Slow Food.