martedì 19 novembre 2024

Tre buoni usi del pane raffermo: nei canederli e per i crostini, ma anche nelle insalate di verdura

Per pane vecchio intendo quello che si é seccato senza diventare preda di odori o muffe, in pratica quello bianco (quello di segale fa la muffa).
Sono tre modi per non buttare il pane vecchio, secco e duro: i canederli in brodo con erba cipollina, i crostini di pane vecchio con pomodorini verdi in salamoia, un'insalata estiva di pane, pomodori, aglio, olio e menta (sul tipo della panzanella di Toscana).
Il pane bianco raffermo: tra i formati che ben si prestano al riutilizzo ci sono le ro-
sette. Ma anche il pane di semola lievitato con pasta madre è ottimo per il riuso.
Purtroppo quello nero, di segale, già piuttosto umido per sua natura, riesce a seccarsi bene solo se l'aria é molto asciutta e ventilata, ed é questa la ragione per cui i masi tirolesi disponevano della Brotkammer, una specie di stanza ad atmosfera controllata che fungeva da dispensa per il pane.
👉Le famiglie facevano gran uso del pane vecchio per i canederli e la sera anche i panettieri svendevano il pane avanzato, una pratica che i panifici vanno abbandonando. Ma alcune Coop continuano però a farlo, specialmente nelle valli.

giovedì 14 novembre 2024

Il canyon del Buso Vecio sull'Altopiano di Asiago

Si trova sul fondo dell'alta Val Frenzela, quella della Grande Guerra narrata da Emilio Lussu che fu poi trasposta nel film "Uomini contro".
In certi punti raggiunge appena il metro di larghezza, ci si passa solo a piedi e in fila indiana. Nemmeno un mulo someggiato ci passava. Per bypassarlo i soldati avevano ricavato nella roccia una stradina di arroccamento di pochi metri appena, ma che bastava.
Il canyon si trova proprio sotto il piccolo santuario noto come “Madonna del Buso"
nel tratto in cui le acque del torrente Frenzela hanno scavato le pareti di roccia. Il
cielo è tagliato dal viadotto stradale per Stoccareddo, 70 metri sopra il torrente.
Per raggiungere l'inizio del canyon basta scendere la scalinata a destra del santuario. Ci vogliono solo pochi gradini e forse 5 minuti, per arrivare sul greto del torrente.
Scesi sul greto si prosegue in salita sul letto asciutto (mentre poco più a valle, so-
pra la testa, a più di 70 metri di altezza, incombe il moderno viadotto che collega
le frazioni di Ronchi e Stoccareddo di Gallio.

👉La vita della Val Frenzela si è  sempre svolta più in basso, tentando di evitare le rocce flagellate dalle piene che scendevano a Valstagna sul Brenta.
👉Siccome il canyon è una strettoia quasi impercorribile, anche i soldati della WW1 lo vincevano zigzagando su una stretta strada bianca che lasciava il greto poco prima del canyon e vinceva il gradino fino alla Madonna del Buso (pochissimi metri, in realtà, ma decisivi).

L'ingresso al canyon si trova sotto al ponticello che porta alla Madonna del Buso.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Quote e dislivelli (dati stimati, il GPS impazzisce dentro il canyon):
Quota di partenza/arrivo: m 850 (parcheggio)
Quota minima raggiunta: m 810 (al termine della breve digressione lungo il greto)
Dislivello assoluto: m -40 circa
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
Lunghezza: km 1 circa AR
Tempo totale netto: ore 0:45 circa.
Difficoltà: T

Descrizione del percorso: il breve tracciato è interamente ricoperto di ciotoli tondeggianti e instabile, per giunta rimescolati dall'ultima piena. Meglio coprire le caviglie con scarponcini a collo alto che indossare scarpe da ginnastica. Se piove bisogna assolutamente tenersi alla larga: piene improvvise e non segnalate, quindi non scendere le scalette di accesso al greto. Le acque trasportano anche sassi, che non sono liquidi, ovviamente, ma mortali.

Come arrivare: all’uscita da Gallio (andando verso Enego/Foza) si giunge alla contrada Campanella, sulla destra seguire le indicazioni per Stoccareddo. Dopo aver fatto 3 tornanti girate alla prima strada a destra. Posteggiate la macchina vicino alla chiesetta della Madonna del Buso, che si trova sotto il viadotto per Stoccareddo.

Una valle per molte vie: la Val Frenzela è stata nel tempo tante cose diverse, via della lana, via del legno, via dei contrabbandieri, via dei soldati e degli sfollati.
👉Fino agli inizi del 1900, la valle fungeva da Via della Lana e veniva percorsa dalle greggi di pianura e dell’Altopiano per le transumanze in
autunno e primavera.
👉A partire dalla fine del XIV secolo

mercoledì 6 novembre 2024

Contorno freddo di zucca bollita e ricotta pepata

E' un contorno volante, arrangiato in fretta con una zucca verde bollita e con la ricotta di vacca spolverata di pepe nero.
Se la zucca risultasse poco saporita, si può migliorare spolverandola con la cannella e/o lo zenzero.
Zucca verde tagliata a pezzi e bollita. La buccia va buttata.
Se la zucca è buona, come questa che sa di castagna lessa anziché di dolciastro, allora tutto risulta più facile.
👉In generale va detto che la zucca si sposa bene anche con la castagna forse perché, oltre ad essere due prodotti dell'autunno, si portano dentro un certo sapore terroso.
👉Noce moscata e cannella sono le due spezie che vanno d'accordo con la zucca e il suo corredo di aromi: pare che vadano usati soprattutto nei dessert come i quadrotti di torta di zucca.

venerdì 1 novembre 2024

L'antico monastero di San Lorenzo, a Trento

Oggi è rimasta solo la chiesa, schiacciata fra la stazione dei treni e quella delle corriere, ma risale addirittura al 1100, quando venne fondato come abbazia dei frati appartenenti all'ordine dei Benedettini.
Il monastero di San Lorenzo con i binari della attuale stazione ferroviaria in alto a sinistra. La foto risale al 1933, prima della costruzione della stazione delle corriere, inaugurata il 18 ottobre 1955, quand'era sindaco Nilo Piccoli, fratello maggiore di Flaminio Piccoli. E' rimasta solamente la chiesa, ormai quasi invisibile  schiacciata com'è fra il ferro dei binari e la gomma delle corriere(foto Sergio Perdomi 1930 - Fondo ex Soprintendenza Statale).

La chiesa di San Lorenzo oggi, vista dalla stazione ferroviaria.
Nasce come abbazia benedettina, poi monastero xxx ed oggi semplice chiesa, subì nel corso dei secoli numerose trasformazioni.
👉Gli edifici del monastero vennero demoliti negli anni '30 per far posto alla Casa della GIL (Gioventù Italiana del Littorio), così il complesso monastico fu così completamente cancellato dal paesaggio urbano.
👉Ma nel dopoguerra anche la costruzione fascista venne abbattuta e al suo posto venne costruita l'attuale Stazione delle Autocorriere.
La grande abbazia benedettina di San Lorenzo vista dallo sbocco del Bus de Vela in una stampa di fine Settecento. Oggi è rimasta solo l'edificio della chiesa di San Lorenzo, schiacciata fra la stazione del treno e quella delle corriere. 

sabato 26 ottobre 2024

Un frullato autunnale di uva fraga (bianca e nera)

Siamo già a fine ottobre ma i pochi e magri grappoli che l'uva fraga è riuscita a dare in quest'autunno sfortunato li posso ancora utilizzare.
Si può sgranocchiare assieme alle castagne, ma anche frullare. Uva fraga nera e uva fraga bianca assieme. E senza zucchero.
L'uva fraga chiara e quella scura in una colorata compagnia: i peperoncini piccanti
gialli e rossi coltivati da Carlo, buoni per fare l'olio piccante.
Il mini-pinner di casa è robusto e macina tutto, compresi i coriacei semi nascosti dentro gli acini di uva fraga dell'orto di casa.
👉Quella nera viene da vecchie vigne mezze selvatiche che se ne stanno nell'orto da sempre, invece quella bianca da piantine acquistate in vivaio e interrata vicino alle altre.
Si fa apprezzare fin da quando è ancora sulla vigna, per il forte profumo che la segnala fin da lontano. Nel passato è stata una robusta pianta che il contadino poteva coltivare quasi senza trattamenti, oggi è una profumata uva da tavola.

lunedì 21 ottobre 2024

I marroni del Tesino in Piazza Erbe a Bolzano

E' inutile cercarli nella Piazza delle Erbe di Trento, per trovarli bisogna andare in quella di Bolzano dove sono esposti in bella vista fra le primizie di stagione.
Dopo averli invano cercati in Piazza delle Erbe a Trento, li ho trovati invece al mercato all'aperto di Piazza Erbe a Bolzano, nelle settiamane in cui nei Buschenschänke e nelle trattorie si festeggiano le castagne e il vino novello (i famosi Törggelen).
Caldarroste in Piazza delle Erbe a Bolzano.
I marroni dell'altipiano del Tesino avrebbero le carte in regola per affiancare i più famosi marroni di Drena o le castagne di Roncegno, ma  in Trentino non ce ne siamo ancora accorti.
Li ho trovati invece in bella evidenza nelle cassette dei banchi della verdura nel mercato all'aperto più bello del Trentino-Südtirol, quello di Bolzano. Proprio accanto all'uomo che cuoce le caldarroste sul fuoco vivo e le vende nel cartoccio di carta.
Piazza Erbe è luogo di mercato documentato dal 1295 ("platea fructuum").
👉I banchi all'aperto di frutta e verdura non vanno confusi con i mercatini di Natale che attirano il turismo globalizzato. I venditori della centralissima Piazza delle Erbe sono gli eredi delle vecchie bancherelle locali, di paese e di vicinato, quelle aperte tutti i giorni, popolari e modeste ma capaci di sostituire o almeno di integrare le più importanti e confortevoli botteghe coperte. Fanno colore e attirano i turisti, certo. Ma sono anche qualcosa di diverso, una sorta di testimone indiretto o di indicatore della vitalità di una città che è anche, e non da ora, fra le più benestanti d'Italia.

mercoledì 16 ottobre 2024

Sul Corno d'Aquilio salendo dal Passo Fittanze della Sega (altipiano dei Lessini)

Da Passo Fittanze partono anche i tracciati escursionistici per il Rif. Castelberto (raggiungibile anche con la neve) e il Monte Tomba.
Dal Corno d'Aquilio (m 1.545) verso Sud: la bassa valle dell'Adige con i paesi di Peri e Rivalta dirimpettai in sinistra e destra Adige, il Lago di Garda con le propaggini della Catena del Baldo sulla destra.




Dal Corno d'Aquilio verso Nord, con le Piccole Dolomiti al centro.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Il Passo Fittanze della Sega mette in comunicazione il Trentino con il vasto altipiano veneto dei monti Lessini.
E' una delle due porte d'ingresso per chi viene da Nord; l'altra è la "sega di Peri", ossia la veronese SP 57, altrettanto ripida e tornantata, che dal paese di Peri sale al borgo di Fosse, poco distante da Sant'Anna di Alfaedo, da dove si giunge poi al Passo Fittanze.
Per chi viene da Trento l'accesso più comodo è dalla "Sega di Ala" che in 20 tornanti s'arrampica da Sdruzzinà (160 m.s.l.m.) al Passo Fittanze  (1.380 m).
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
👉Da Passo Fittanze si raggiunge il Corno d'Aquilio con un facile e rilassante percorso attraverso i pascoli alpini e le malghe della Lessinia, una camminata del tutto priva di difficoltà tecniche.

Quote e dislivelli (dati del GPS):
Quota di partenza/arrivo: m 1.390 (Passo Fittanze)
Quota massima raggiunta: m 1.537
Quota minima raggiunta: m 1.382
Dislivello assoluto: m 152
Dislivello cumulativo in salita: m 353
Dislivello cumulativo in discesa: m 353
Lunghezza con altitudini: km 8,7
Tempo totale netto: ore 3:00 AR
Difficoltà: E

Descrizione del percorso: la traccia GPS toglie ogni problema di orientamento e rende superflua la descrizione dettagliata. 

Come arrivare: la stradina di Montagna conosciuta come "sega di Ala" si dirama dalla strada statale SS 12 dell'Abetone e del Brennero in località Sdruzzinà (poche case abitate in mezzo a vaste coltivazioni di vite) 3 chilometri a sud di Ala. La "sega di Ala" è interamente asfaltata. Vedi anche l'apposito pulsante "Ottieni indicazioni" in Wikiloc.