venerdì 17 gennaio 2025

I crauti coi broccoli e col pane

Dentro casa al caldo mentre fuori nevica e nevischia sulle pecore.
I crauti ripassati in padella e i broccoletti lessi, e poi anche il pane, mentre i pastori dei Lagorai fanno tappa dietro casa nel loro viaggio di trasferimento a piedi verso la pianura veneta con le greggi. Faranno il percorso inverso a primavera. E' la transumanza.
Il necessario ripasso, la ricottura dei crauti nella teglia sul fuoco, riesce meglio quando è insaporito con un soffritto di carote-cipolla-sedano e riesce ancora meglio se durante la cottura si aggiungono un paio di foglie di alloro e alcune bacche di ginepro.


sabato 11 gennaio 2025

Scendere dal Monte per la Strada delle Longhe

L'unica stradina del Monte di Mezzocorona si percorre camminando sulle frone, il lastricato che doma le impennate dei pontaroi pù erti.
Il Monte di Mezzocorona è un piccolo pianoro-altipiano "fuori porta" che si affaccia sulla Val d'Adige dai suoi 900 metri di quota. E' una ariosa balconata che si raggiunge solo in funivia o a piedi dal borgo di Mezzocorona. E' un'alternativa ai sentieri SAT 505 Burrone Giovanelli (è una ferrata) e SAT 500 Mezzocorona-Monte (che è un sentiero di montagna). Tranquilla perchè chiusa al traffico privato.
Il percorso è molto vario e d'autunno i colori sono veramente  belli.
I benestanti della piana rotaliana avevano e mantengono qui una casa dove salire "ai freschi".
In senso orario dall'alto: il belvedere in acciaio, una segnaletica al Monte, il ponte
sospeso, l'ingresso alla centrale elettrica di Mezzocorona due scatti lungo la Stra-
da delle Longhe. Al centro la faggeta attorno al Bait dei Manzi.
👉La Strada delle Longhe è l'unica "strada" che collega il Monte al fondovalle. La sua ripidezza la rende però adatta ai soli mezzi fuoristrada. La pendenza non concede tregua, con punte del 40%. Sono circa 5 km di discesa continua, che spiana solo quando si arriva al Bait dei Manzi. In parte è in cengia ed è molto panoramica, aperta verso valle. Passa anche accanto all'accesso nord del recente "ponte tibetano" per poi lo aggirarlo e passarvi sotto, e finalmente arrivare al Monte.
👉E' lastricata con le "frone" (piccole lastre di porfido interrate di taglio). Dalla località Ischia alla Rocchetta sale fino al Bait dei Manzi in un'ora e mezzo di faticosa ascensione (la pendenza arriva al 40%). Era la via per le case estive del Monte di Mezzocorona e per Malga Kraun.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
👉Nota: chi volesse abbreviare e velocizzare l'escursione può evitare di passare dal sito dell'antica stazione a monte della funivia (restaurata e trasformata in un sito museale) e dal belvedere metallico affacciato sulla Piana Rotaliana.

Quote e dislivelli (dati del GPS):
Quota di partenza: m 853 (stazione a monte delle funivia)
Quota massima raggiunta: m 1.083
Quota di arrivo: m 223 (parcheggio Cassa Rurale)
Dislivello assoluto: m 230
Dislivello cumulativo in salita: m 600 circa
Dislivello cumulativo in discesa: m 1.000 circa
Lunghezza con altitudini: km 11,5
Tempo totale netto: ore 4:00
Difficoltà: E

domenica 5 gennaio 2025

I colori sulla tavola: sulla mia prevale il rosso

"gourmet riflessivi" incasellano il mangiare in 5 gruppi cromatici, ed è stato così che mi sono accorto della mia propensione al rosso.
Il rosso cattura l'occhio: strudel salato con insalata, pomodorini e cipolla; peperoni ripieni di riso e carne; insalata di cipolle di Tropea, rapanelli, cipollotti e valerianella; un fresco di tosella di malga, pomodori e cetrioli. Sullo sfondo insalata trentina, cipolla e pomodorini.
Molti piatti dove io vedo solo il rosso sono in realtà ad armocromia tricolore (sì, è
un bisticcio Schlein/Meloni). Come caso-limite segnalo il cipollotto di Tropea che
col suo rosso-viola superfiale e il verde del gambo fuori-terra li racchiude tutti e tre.
Rosso, verde, bianco, giallo/arancio e blu/viola. Sarebbero dunque cinque i gruppi cromatici a cui appartengono i cibi, ogni gruppo con le sue specifiche qualità nutrizionali da sapere...
👉I cibi del gruppo rosso sarebbero "un boost per il nostro metabolismo e le funzioni intestinali. Pomodori, fragole, angurie hanno in comune la presenza di una sostanza: il licopene. Si tratta del miglior antiossidante per contrastare i radicali liberi. Il pomodoro ne contiene in grandi quantità e per svilupparlo al meglio andrebbe mangiato cotto. I cibi rossi inoltre sono ricchi di Vitamina C, A e potassio".

mercoledì 1 gennaio 2025

Pollo e barbabietole rosse (esperimento riuscito)

Un pollo allo spiedo tipo street food assieme alle barbabietole rosse sottovetro? Certo, é decisamente un po' strano, ma anche molto buono.
pollo e barbabietole
E' una mezza via fra il fast-food di strada e le verdure in barattolo della massaia stivate in cantina. Insomma: il pollo allo spiedo dei banchetti settimanali e le barbabietole rosse in salamoia, con prezzemolo, olio piccante e pepe. Un mix inaspettatamente riuscito.

Barbabietole rosse (rdeča pesa) sottovetro vendute nei supermercati sloveni della
grande catena Tuš . "V kislem navilu" significa "in agrodolce". Queste barbabietole
possono essere accostate anche ai filetti di sgombro in scatola.
E' anche un modo per esplorare quei territori che i gourmet considerano eretici (ma che di solito sono amati dalla gente comune, quella con due "G", che parla come mangia, non è finanziata e conserva la memoria dei gusti di una volta). Insomma, persone cresciute prima che la "scienza delle merendine" prendesse piede.
👉Anche il più generico ambulante col camion del pollo allo spiedo meriterebbe il rispetto che i cultori dello "street food" riservano ai tricicli Ape Piaggio che distribuiscono Würstel e crauti sotto i portici di Merano e Bolzano.

sabato 21 dicembre 2024

Il bar sul Ponte Oltra, lungo la via per il Primiero

E' nato come posto di tappa per i viaggiatori in cammino lungo l'ostico e freddo intaglio del torrente Cismon. Ed è ancora lì, accanto al ponte.
Il torrente Cismon e il Ponte Oltra in uno scatto rubato dal web. L'edificio sullo spuntone a destra ospita il rinnovato Bar Ponte Oltra, che in realtà è li da molto, molto tempo. Sul torrente Cismon, nelle terre di confine fra Valsugana e Primiero, fra Feltrino e Trentino.
L'edificio al termine della prima guerra mondiale, quando era ancora una locanda,
cioè un punto di tappa che forniva non solo il servizio di bar e ristorante, ma anche
una stanza per la notte.
Chi arriva dalla pianura in genere tira dritto, perchè va verso il Primiero, le montagne e lo sci. A destra si va verso Sovramonte, un borgo montano-veneto dimenticato da Dio e dagli uomini che da anni implora di essere compreso nei confini trentini, mentre solo i locali prendono quella direzione.

👉Una costruzione a sbalzo che sembra presidiare il passaggio sul bizzoso torrente Cismon. Ospita un bar, un punto di sosta per il viaggiatore. E' stato da poco rinnovato, meriterebbe più attenzione, più di tanti localini trendy. Pace e atmosfera rilassata, da paesani che si fermano prima di rientrare a casa.
Alcuni scatti dell'autunno 2024 assieme ad un disegno dell'artista bellunese Bruno Vedana.

Collage di immagini che rimandano a quando il bar era un punto di sosta che forniva anche alloggio.


domenica 15 dicembre 2024

Frittata basica di zucchine e tante cipolle (50/50)

Servono tante zucchine e tante cipolle, rosse o bianche non importa.
Le cipolle e le zucchine sono in parti uguali. Non occorre che le zucchine siano spellate nè che le cipolle  siano tagliate sottili sottili.
Rinforzata con i borlotti la frittata diventa quasi un piatto unico.
Praticamente in parti uguali: sia le zucchine che le cipolle vanno tagliate più sottili che grossolane, in modo da amalgamarsi per bene. Una volta tagliate, possono anche passare una notte insieme nel frigo.
👉Per rinforzare questa frittatona in modo da trasformarla al volo in un piatto unico basta aggiungere un barattolo di fagioli. Io preferisco i borlotti, ma naturalmente è solo una questione di gusti.

domenica 8 dicembre 2024

Uno Zelten casalingo, più friabile e meno pesante

Quello dei negozi è duro e secco, carico di mandorle, noci, pinoli, fichi secchi, canditi, uva passa, zucchero, burro, datteri, grappa, miele, etc.
Mettere meno uva passa e canditi nell'impasto. E usare farina Manitoba, poco burro e uova: è questa la formula del cugino Lucio.
Non solo mettere poca uva passa e canditi nell'impasto ma soprattutto usare farina
Manitoba, poco burro e uova: è questa la formula di Lucio, diciamo una versione
ancora più leggera di quella "alla trentina". Circa l
a friabilità del "suo" Zelten con
l'impiego della farina Manitoba, io non so... ma mi fido. E infatti il risultato è OK.
Questa è una versione più casalinga e moderata dello Zelten tirolese "da mercatini". Riesce a mantenere fragranza e sapore, ma senza mettere alla prova i denti come se fosse un mandorlato.
Lo Zelten è nato come pane dolce alla frutta per le festività e col migliorare delle condizioni economiche ha via via arricchito e appesantito il suo impasto, indurendo la propria consistenza fino a diventare di laboriosa masticazione.
👉La versione trentina dello Zelten, più soffice e meno "carica" di quella tirolese è più vicina alla tradizione contadina del pane dolce delle feste.